Dopo la tragedia avvenuta all’Hotel Rigopiano di Farindola al via da oggi l’inchiesta della Procura della Repubblica di Pescara per far luce sulla vicenda.
E’ partita ufficialmente oggi l’inchiesta della Procura della Repubblica di Pescara per far luce sulla vicenda dell’Hotel Rigopiano. Il programma stilato dalla reggente dell’ufficio Cristina Tedeschini ,che insieme al pm Andrea Papalia conduce l’inchiesta, è quello di capire prima cosa sia successo a Rigopiano, poi decidere cosa fare, quindi acquisizione di tutti gli atti che possono entrare nell’indagine. I due magistrati probabilmente si recheranno presto sul luogo del disastro, forse anche domani. Per ora non sono ancora state acquisite, ma lo saranno nei prossimi giorni, le telefonate o i messaggi inviati o intercorsi tra il cuoco Giampiero Parete prima col 118 di Pescara poi con il suo datore di lavoro, o gli ulteriori inviati da altri ospiti dell’hotel. Gli inquirenti hanno ascoltato in ospedale Parete e sono in attesa di ascoltare gli altri sopravvissuti, ma da domani inizieranno un giro di incontri con altri testimoni.
Così la dottoressa Tedeschini “Un’inchiesta come questa si costruisce facendosi le domande giuste, in merito a tutte le condizioni che hanno determinato un fatto, al fine di verificare e valutare se ci siano delle responsabilità umane in relazione a fatti costituenti reato. Questo e soltanto questo è il nostro compito, valutare la responsabilità penale delle persone fisiche. Non tutte le responsabilità umane sono però giudiziariamente rilevanti o valutabili. Le prime domande che riteniamo meritevoli di risposte, in relazione a questa vicenda, sono: esistono responsabilità umane connesse a questo fatto?”. Per prima cosa i carabinieri forestali a cui è assegnata l’indagine per disastro e omicidio colposo hanno passato la giornata in provincia per recuperare tutti i carteggi relativi all’emergenza gestita dal settore, e per fare chiarezza sulla vicenda della turbina rotta dai primi di gennaio”.
Il fatto è stato denunciato dal sindacalista Stefano Di Domizio il quale afferma ”La turbina della Provincia era stata assegnata ad un privato, sempre per lo svolgimento di servizi pubblici, ma che al momento in cui si sono verificati i fatti risultava rotta e inutilizzabile.C’è stata un’attivazione per individuare mezzi di altri enti, nello specifico due turbine dell’Anas, che però sarebbero state disponibili non immediatamente. So che le cose sono andate avanti tra pomeriggio e serata’. Va capito insomma, come ha sempre spiegato la Tedeschini, che ci si deve chiedere se quelle persone, dovevano essere lì quando è avvenuta la valanga? Quell’albergo, in quel dato momento storico, doveva essere aperto? Quella struttura poteva stare lì? Se le persone ad un certo punto volevano andare via, cosa ha impedito che ciò avvenisse? E più in generale: quanto avvenuto, è stato determinato da condotte umane riprovevoli, di tipo omissivo, imprudente o imperito?”.
Poi c’è la questione dei ritardi nei soccorsi il sostituto della Procura di Pescara ha detto “E’ un tema rilevante, che approfondiremo, ma il fatto di porsi delle domande non implica di per sé un giudizio” .