Idomeni: Aiuti abruzzesi alla frontiera grazie all’iniziativa di un imprenditore, Marco Taucci, e di un giornalista, marco Manzo, che grazie al tam tam dei social network, hanno raccolto soldi e beni di prima necessità per i rifugiati bloccati al confine tra Grecia e Macedonia. Ma non basta.
Al loro rientro in Italia, dopo una settimana passata al campo profughi d’Idomeni, Manzo e Taucci si sono subito dati da fare per tenere desta l’attenzione dell’opinione pubblica sulla grave situazione, specie sotto il profilo della violazione dei diritti umani, che si sta vivendo nel freddo altipiano di Idomeni. 15.000 profughi, di cui un terzo bambini, in fuga dalla guerra, lasciati nel più totale abbandono, senza assistenza e bisognosi di tutto:
“Abbiamo portato beni alimentari pari a circa 110.mila pasti sufficienti per una settimana scarsa – racconta il giornalista Marco Manzo – 13 mila euro raccolti in pochi giorni, senza il minimo aiuto da parte di alcuna istituzione, ma solo grazie alla grande generosità di noi abruzzesi, mi sono visto, ad esempio, consegnare 200 euro da persone disoccupate. Ma non possiamo fermarci proprio adesso, anzi é necessario continuare a raccogliere alimenti, specie per l’infanzia, indumenti, qualsiasi cosa per tenere vivo questo corridoio umanitario dall’Abruzzo ad Idomeni.”
Anche per questa ragione Marco Taucci e Marco Manzo hanno incontrato stamattina gli studenti del Liceo Scientifico Da Vinci di Pescara in una mattinata di riflessione sulle emergenze sociali nel mondo, in occasione della quale é stato presentato anche un cortometraggio realizzato da alcuni studenti della succursale di Portanuova, sulla tragica morte di Giulio Regeni, che ha già ricevuto numerosi riconoscimenti anche da Amnesty International.