Oltre 3 tonnellate di prodotti ittici mal conservati in Abruzzo sequestrati dai carabinieri del Nas di Pescara. Una persona è stata denunciata.
I carabinieri del nucleo antisofisticazioni di Pescara, guidati dal comandante Domenico Candelli, hanno sequestrato oltre 3 tonnellate di prodotti ittici mal conservati in Abruzzo e denunciato una persona per tentata frode nell’esercizio del commercio, l’operazione rientra nell’ambito di attività ispettive predisposte dal comando carabinieri per la tutela della salute di Roma, hanno ispezionato numerose imprese alimentari, presenti su tutto il territorio abruzzese, operanti nel settore ittico e dell’acquacoltura. In Provincia di Chieti, i militari del NAS, coadiuvati da personale veterinario dell’ASL, hanno sequestrato circa 750 kg di mitili. Sui prodotti ittici era apposta una data di confezionamento successiva a quella real e il legale rappresentante dello stabilimento è stato denunciato alla Procura della Repubblica teatina per tentata frode nell’esercizio del commercio. In Provincia di Pescara i carabinieri hanno scoperto un laboratorio abusivo per la preparazione dei prodotti gastronomici a base ittica, all’interno di uno stabilimento con riconoscimento “CE”. La ASL, pertanto, ha disposto l’immediata sospensione dell’attività e il divieto di commercializzazione di oltre 400 kg di prodotti ittici, freschi e lavorati, per cui non erano state fornite sufficienti informazioni atte a ricostruirne la rintracciabilità. Il legale rappresentante è stato sanzionato amministrativamente per le violazioni del c.d. “pacchetto igiene” (normativa UE). In Provincia di Teramo i militari dell’Arma durante l’ispezione di uno stabilimento di lavorazione dei prodotti ittici, specializzato nella trasformazione del “pesce povero” destinato ad essere consumato crudo, hanno scoperto procedure di lavorazione non in linea con i dettami della normativa europea e nazionale. Oltre 18 quintali di pesce sono state vincolati sanitariamente e sequestrati. Altre due tonnellate di prodotti ittici sono state avviate alla distruzione poiché prive di informazioni relative alla rintracciabilità. Le violazioni elevate nel complesso ammontano a circa 10.000 euro, mentre il valore della merce vincolata, è pari a 25.000.