Il sindaco di Tagliacozzo, Maurizio Di Marco Testa, è stato arrestato questa mattina dai carabinieri nell’ambito di un’inchiesta sull’affidamento di appalti pubblici condotta dalla procura della Repubblica di Avezzano.
E’ stato arrestato questa mattina dai carabinieri il sindaco di Tagliacozzo Maurizio Di Marco Testa, 56 anni, finanziere in aspettativa che lavorava presso la sezione Pg della Guardia di Finanza alla Procura della Repubblica di Avezzano. Le accuse nei suoi confronti sono di tentata concussione, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture nell’ambito di una inchiesta condotta proprio dalla Procura di Avezzano sull’affidamento di appalti pubblici che ha portato agli arresti domiciliari Gabriele Venturini, 43 anni, assessore comunale con delega alla Cultura; Carlo Tellone, 52 anni, architetto di Tagliacozzo;Giampaolo Torrelli, 45 anni di Celano responsabile dell’ufficio tecnico del Comune. Il sindaco Di Marco Testa è recluso nel carcere San Nicola di Avezzano. Sono indagati il vicesindaco Angelo Poggiogalle, 62 anni, Antonio Mastroddi, 47 anni, Luigi Mastroddi, 50 anni, Giampiero Attili, 55 anni, Franco Pasquini, 66 anni di Lanciano, proprietario dell’ippodromo, Anna Calzetta, 42 anni e Antonio Amicucci 39 anni. Nei confronti di Angelo Di Marco 46 anni, Giancarlo Bonifaci 41,Maurizio Palmeggiani 52 anni, Alessandro Di Michele 42 (tutti di Tagliacozzo) e Mauro Volpe 50 anni di Barisciano è stato disposto il divieto di esercitare l’attività di impresa. L’inchiesta vede coinvolti numerosi imprenditori marsicani. I provvedimenti sono stati emessi dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano a conclusione di una lunga ed articolata attività di indagine, in ordine ai reati di tentata concussione, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale ed altro. In tutto si tratta di quattro arresti e dodici persone indagate. Le indagini sono state avviate lo scorso ottobre quando i militari della compagnia di Tagliacozzo hanno acquisito degli atti in municipio. Il primo cittadino, rappresentato dal legale Roberto Verdecchia, dovrà difendersi dalle accuse formulate dal procuratore capo Andrea Roberto Morichini che ipotizza reati che vanno dalla tentata concussione, alla turbata libertà degli incanti e dalla frode nelle pubbliche forniture alla falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale. Nel febbraio scorso, inoltre, un incendio aveva distrutto le autovetture di proprietà del sindaco parcheggiate sotto la sua abitazione. Il fatto, oggetto di indagini, era finito in Parlamento attraverso un’interrogazione al Ministro dell’interno Angelino Alfano, del deputato di Si-Sel Gianni Melilla. Ulteriori particolari saranno resi noti dal Procuratore della Repubblica di Avezzano Andrea Morichini Padalino, nel corso di una conferenza stampa in programma alle ore 11 presso il Comando Compagnia Carabinieri di Tagliacozzo
L’inchiesta della Procura di Avezzano riguarda appalti pubblici, gare, organizzazione e patrocini ad eventi. Tra queste il Festival di Mezza Estate e il raduno motociclistico in piazza dell’Obelisco. I carabinieri hanno depositato in Procura anche gli atti relativi alla scuola da realizzare “con urgenza” negli edifici dell’ex Pretura, e l’affidamento alla srl Carrera, che ha in gestione fino al 2035 l’ippodromo dei Marsi. E poi gli atti relativi all’affidamento dell’incarico di progettazione dei lavori della scuola elementare “Bevilacqua”, quelli relativi all’affidamento dell’incarico di progettazione dei lavori di ampliamento del cimitero di Tremonti. Nella notte tra l’11 e il 12 febbraio scorsi sotto l’abitazione del sindaco erano state incendiate le sue tre auto di famiglia. L’episodio destò molto scalpore anche tra la cittadinanza che partecipò in massa ad una manifestazione pubblica indetta dallo stesso Comune.
Per la Procura, situazione allarmante. Padalino, molti gli esposti per denunciare fatti del genere:
“La situazione in Marsica è allarmante, questi tipi di reati sono diffusissimi, in tutta Italia. Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Avezzano, Andrea Padalino, a margine della conferenza stampa sull’arresto del sindaco di Tagliacozzo, Maurizio di Marco Testa nell’ambito di un’inchiesta su presunti appalti affidati discrezionalmente a ditte della zona. “Abbiamo ricevuto moltissimi esposti di cittadini che denunciano fatti del genere – ha aggiunto il procuratore capo – e la cosa non mi ha sorpreso visto che vengo da una procura come quella di Oristano”. Durante l’incontro con la stampa, nella sede della compagnia dei Carabinieri di Tagliacozzo, il procuratore ha parlato anche di un’intercettazione di una telefonata tra il primo cittadino ed uno degli indagati nell’inchiesta nella quale Di Marco Testa descrive l’incendio delle sue auto, avvenuto nel febbraio scorso, come una buona occasione per mostrarsi in vista delle prossime elezioni ed in cui accusa gli investigatori di svolgere indagini a suo carico per altri fini. “Le indagini sull’incendio – ha precisato Padalino – proseguono al massimo livello”.
“Un’indagine solida”. Cosi’ l’ha definita il Procuratore della Repubblica di Avezzano, in conferenza stampa questa mattina con il sostituto procuratore Roberto Savelli, titolare delle indagini, il comandante dei carabinieri della Compagnia di Tagliacozzo Edoardo Commande’ e i comandanti regionali dell’Arma e della guardia di Finanza, oltre al maresciallo Romano. L’inchiesta e’ iniziata nel 2011 ed e’ proceduta a ottobre scorso con l’acquisizione di atti in municipio da parte dei carabinieri della compagnia di Tagliacozzo. Nei giorni scorsi aveva gia’ portato all’arresto di altri amministratori, liberi professionisti e imprenditori. Durante la conferenza stampa Padalino ha evidenziato che durante le indagini sono state lanciate, in delle conversazioni telefoniche, accuse con offese di incompetenza a un militare che stava indagando sulla vicenda. “Durante le indagini – ha affermato – si sono verificati degli incidenti spiacevoli perche’ abbiamo captato delle intercettazioni in cui gli indagati si sono scagliati contro la polizia giudiziaria che stava operando, cercando in tutti i modi di bloccare le indagini. Al capitano dei carabinieri, Edoardo Commande’, era stato anche detto di intervenire sul maresciallo Romano perche’ non era imparziale. Non tollero – ha aggiunto il Procuratore -che ufficiali di polizia giudiziari vengono fatti oggetti di epiteti volgari. Dalle intercettazioni e’ emersa una sistematica opera di diffamazione e ho pensato di restituire l’onore che non hanno mai perso questi militari. Nelle telefonate viene accusato di aver condotto davanti al collega Savelli uno dei consiglieri che ha fatto partire le indagini”. Sempre per quanto riguarda le indagini Padalino ha fatto sapere che c’e’ stata anche la collaborazione di un esponente della maggioranza. “Deve essere chiaro – ha osservato Padalino – che quando procediamo a indagini, abbiamo solo un fine, ripristinare la legalita’ violata”. “Questo tipo di reati – ha quindi spiegato il Procuratore – vede la popolazione poco sensibile, ma questi fatti sono altrettanto devastanti rispetto ad altri tipi di criminalita’ perche’ costringono imprese oneste a non lavorare e spesso la giustificazione che si da’ e che si vuol far lavorare imprese locali. Ma in questo caso non erano necessariamente del posto”. Ci troviamo di fronte a un fenomeno immane. Il comune di Tagliacozzo non costituisce un’eccezione purtroppo. Sono comportamenti molto diffusi. In alcuni casi abbiamo gia’ materiale sufficienti per poter indagare in altri comuni della Marsica”. Il procuratore ha aggiunto che “dopo la notizia di queste indagini sono pervenuti molti esposti da altri comuni”.