Sono riprese alle 6 le operazioni di spegnimento delle fiamme che da giovedì interessano l’area di Arischia e Cansatessa-Pettino. Chiesto stato di emergenza.
Sono attivi 4 canadair, 2 elicotteri, 1 elicottero Erickson, 80 Vigili del fuoco, 56 volontari di protezione civile, 35 alpini del IX Reggimento e 14 unità di personale del Comune dell’Aquila. Gran parte della flotta aerea di Stato è impegnata sulla nostra città e solo nella giornata di ieri sono stati effettuati 500 lanci. Il Dipartimento nazionale di Protezione civile ha dato la disponibilità a effettuare il rifornimento di carburante degli elicotteri presso l’aeroporto di Preturo e non a Pescara, con conseguente velocizzazione delle operazioni di spegnimento.
Il Comune dell’Aquila ha chiesto alla presidenza del Consiglio dei ministri la dichiarazione dello stato di emergenza per il territorio comunale del capoluogo d’Abruzzo, a causa degli incendi che stanno interessando per il quarto giorno le zone dei quartieri di Pettino e Cansatessa e la frazione Arischia. Lo ha deciso oggi la Giunta comunale. La deliberazione è stata inoltrata alla Regione Abruzzo, perché provveda a sostenere la richieste dell’ente al Governo ai fini dell’emanazione del provvedimento di stato di emergenza. La delibera approvata parte della considerazione “dell’estensione dei fenomeni e dell’estrema gravità del danno; pertanto – è scritto nel provvedimento – si profilano come indifferibili ed urgenti diversificate misure di difesa del territorio e di protezione della popolazione, misure straordinarie ed emergenziali che sono di impossibile attuazione per l’amministrazione Locale e per i soggetti colpiti e che si ritengono anche superiori alle possibilità di intervento della Regione Abruzzo”. “Gli incendi – ha spiegato il sindaco Pierluigi Biondi – hanno finora interessato circa 700 ettari delle zone boschive che si trovano sopra i quartieri di Cansatessa e Pettino, densamente abitate, con un numero di residenti superiori a 10.000, e dell’abitato di Arischia, dove vivono 1.800 persone. Inoltre i danni rilevanti del patrimonio boschivo ricadono parzialmente all’interno del perimetro del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga”. “La dichiarazione dello stato di emergenza – ha proseguito Biondi – è necessaria sia per l’applicazione delle procedure utili per incrementare l’azione finalizzata a un contenimento ancora più efficace degli incendi, sia per avere un’opportuna copertura delle spese elevatissime che Comune e Regione stanno sostenendo e dovranno sostenere ancora. I costi, peraltro, non sono sono quelli da sostenere per l’emergenza in corso, ma anche quelli del post incendio, quando i vigili del fuoco dovranno effettuare una ricognizione puntuale sull’area interessata con i droni e si dovrà procedere con le necessarie operazioni di bonifica”.
Il personale del Comune dell’Aquila impegnato sul fronte degli incendi che stanno interessando alcune zone del capoluogo ha completato stamani una vasta linea tagliafuoco sopra l’abitato di Cansatessa. La linea tagliafuoco, della lunghezza di 2 chilometri, è stata realizzata dal personale operaio dell’ente e dal Nono Reggimento Alpini dell’Esercito, su indirizzo della Protezione civile comunale. I vigili del fuoco e i volontari di protezione civile si sono posizionati per presidiare l’area realizzata. Inoltre, presso la sede comunale di via Ulisse Nurzia 6 è presente del personale comunale per la raccolta di eventuali donazioni utili per sostenere le operazioni e gli uomini che si trovano sul fronte del fuoco: acqua, pale, e tutto ciò che può essere utile per fronteggiare gli incendi.
LE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO- “Appena possibile mi recherò personalmente al Parco del Gran Sasso per verificare l’entità dei danni e valutare gli interventi per scongiurare il rischio dissesto”. A parlare è il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, in costante aggiornamento con le autorità locali per seguire l’evoluzione dell’incendio che per diversi giorni ha attanagliato una vasta area del Parco Nazionale. Sono circa 200 gli ettari di vegetazione distrutti dalle fiamme, tra cui un vasto bosco di pini neri risalente agli anni ’30, collocato a 1200 metri di altitudine, sulla dorsale appenninica in provincia dell’Aquila. Attualmente i focolai sono stati soppressi, ma i soccorritori impegnati nello spegnimento stanno ancora lavorando alla messa in sicurezza delle aree interessate, riferisce il ministero in una nota. “Sono in contatto costante con il presidente del Parco, Tommaso Navarra – spiega il ministro – il quale mi ha informato che nelle prossime ore provvederà ad inviare una relazione sullo stato dei fatti alla direzione ministeriale competente. Il nostro obiettivo è avviare un rapido recupero ambientale e riduzione dei conseguenti rischi da dissesto”.