In provincia di Chieti i Carabinieri Forestali, dallo scorso mese di gennaio, hanno individuato e denunciato sei persone responsabili di incendi boschivi, di sterpaglie, di terreni incolti e coltivati .
Gli incendi, tutti colposi, sono stati provocati da comportamenti umani non corretti, connotati da imprudenza, negligenza o imperizia, in violazione di norme e regolamenti. I roghi, in alcuni casi, hanno interessato estese e significative aree boschive con conseguenti danni al paesaggio e ripercussioni sull’equilibrio idrogeologico del territorio.
L’ultimo episodio in ordine di tempo è accaduto qualche giorno fa nel vastese dove una famiglia ha acceso un fuoco per cuocere la salsa di pomodoro nella corte adiacente ad un fabbricato rurale e , a causa del forte vento e delle alte temperature, è divampato un incendio.
Il comandante Nevio Savini spiega che “Gli eventi accertati sono riconducibili ad una diversificata casistica che comprende la bruciatura di potature e di residui vegetali derivanti da attività agricole, la ripulitura di terreni incolti e la combustione di rifiuti di vario genere. Tutti i responsabili dovranno rispondere di incendio boschivo o di incendio colposo ai sensi degli artt. 423 bis e 423 del Codice penale con pesanti pene che, nel minimo, vanno da uno a cinque anni.
A seguito dell’emanazione del Decreto del Presidente della Giunta Regionale d’Abruzzo n.357 del 29 giugno 2020 di “Dichiarazione dello stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi” cui tutti i cittadini devono attenersi in merito alle prescrizioni ed ai divieti, sono stati intensificati in tutta la provincia i controlli dei Carabinieri Forestali per la prevenzione e repressione degli incendi boschivi”.