Dopo gli incendi degli ultimi giorni in Abruzzo interrogazione della senatrice Pezzopane e critiche arrivano dal Wwf, dal M5S e da Fratelli d’Italia-AN.
Dopo gli incendi degli ultimi giorni in Abruzzo la senatrice del Pd Stefania Pezzopane annuncia un’interrogazione urgente per verificare le responsabilità dell’incendio di Fonte Vetica, nella piana di Campo Imperatore, in provincia di L’Aquila, in concomitanza della rassegna annuale degli ovini.
La senatrice Pezzopane afferma che “Bisogna far luce su numerose questioni, prima fra tutte quali e quante misure di sicurezza fossero state adottate per un evento di tali dimensioni. E’ chiaro che le responsabilità materiali sono di chi, violando ogni norma, ha acceso un fuoco dove è assolutamente vietato. Siamo in zona Parco e i divieti sono presenti ed indicati ovunque. Responsabilità che vanno accertate e punite senza sconti. Tuttavia vanno acclarate anche altre responsabilità. E’ possibile che in una manifestazione così grande, che richiama migliaia di persone, non fossero presenti autobotti, uomini e mezzi per prevenire e spegnere incendi? Perché il tavolo tecnico le avrebbe escluse? Come è possibile che ci siano dei mezzi per lo spegnimento di incendi acquistati dal Ministero dell’Ambiente fermi in un garage, che non vengono ancora assegnati ai parchi? L’Abruzzo brucia, non possiamo permetterci il lusso di negligenze, imperizia, distrazioni o rallentamenti burocratici. Il governo deve intervenire subito. Restano da chiarire alcune criticità nel passaggio di competenze sullo spegnimento degli incendi boschivi dal Corpo Forestale ai Vigili del Fuoco e bisogna dotare i Vigili di maggiori mezzi e di più uomini. Ma vanno previste anche pene più stringenti per chi accende i roghi, sia per imperizia o negligenza, sia per un disegno criminale”.
Per il Wwf quanto accaduto con l’incendio a Campo Imperatore, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, tra sabato e domenica, purtroppo, non e’ che l’effetto di una visione distorta di uno sviluppo che non nasce dalla tutela, ma da uno sfruttamento senza limiti dei tesori naturali.
In una nota il vicepresidente del WWF Italia Dante Caserta evidenzia “Una deriva che rischia di accentuarsi con la riforma della Legge quadro sulle aree protette in discussione al Senato, alla quale il WWF e altre associazioni ambientaliste, da piu’ di un anno, si oppongono. E’ assurdo che al posto di difendere le normative di tutela, gli amministratori, e non solo quelli locali, chiedano deroghe in nome di un fantomatico sviluppo della montagna che, invece, non puo’ essere la riproposizione di quello selvaggio che ha denaturato tanta parte delle coste italiane. I Parchi nazionali nascono per la conservazione della biodiversita’ animale e vegetale, per promuovere attivita’ di educazione, formazione e ricerca scientifica, per la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici e delle attivita’ agrosilvopastorali e tradizionali. Nulla che possa giustificare la presenza senza regole di 30.000 persone in una delle aree piu’ delicate e protette del Parco del Gran Sasso. Non si puo’ definire salvaguardia delle attivita’ agrosilvopastorali una ‘falsa rappresentazione’ di una fiera della pastorizia: non vi e’ alcuna azione educativa nel tollerare comportamenti indecenti e pericolosi. Per qualcuno i parchi sono purtroppo diventati solo un ‘brand’ per aumentare il richiamo di un turismo insofferente alle minime regole non della conservazione, ma della decenza e quanti sollevano dubbi su questa visione vengono tacciati di integralismo. Il danno nel Parco del Gran Sasso ormai e’ fatto e l’auspicabile punizione dei colpevoli non potra’ restituirci praterie e boschi distrutti dalle fiamme. Per far si’ che simili disastri e altri comportamenti indecenti non si verifichino piu’, e’ necessario modificare l’approccio alla gestione di specie e habitat che sono unici al mondo. Questo e’ l’obiettivo da perseguire sin da subito e l’unica risposta possibile: far si’ che d’ora in avanti la natura e i Parchi siano rispettati, valorizzati e mai piu’ violentati. Il WWF chiede ai Parchi di esercitare il proprio ruolo vietando, come spesso non e’ stato fatto sino a oggi, iniziative inconciliabili con la tutela dell’ambiente. E chiede ai Carabinieri Forestali, conclusa ormai la fase della riorganizzazione, di tutelare al 100% il territorio: non e’ concepibile, ad esempio che a Campo Imperatore in poche settimane si siano susseguiti due ‘assalti’ nell’indifferenza generale e che nessuno sia stato multato per aver scambiato prati d’alta quota per un parcheggio. Chiediamo inoltre alla Regione Abruzzo di restituire forza, dignita’ e organici alle Polizie provinciali, svilite da una riforma bocciata dalla stragrande maggioranza degli italiani, ma sin qui rimaste nel limbo, quasi ci fosse una precisa volonta’ di favorire la deregulation”.
Il consigliere regionale del Movimento cinque stelle Domenico Pettinari, dopo l’incendio che sta devastando il territorio del Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga, attacca la Giunta guidata dal presidente D’Alfonso.
Il consigliere Pettinari dice che “Il presidente della giunta regionale, Luciano D’Alfonso, è ancora alle prese con il piano valanghe, registrando clamorose lentezze, ed oggi si trova a dover fare i conti con un incendio di proporzioni immani a causa dei pochi investimenti sia sulla prevenzione, sia sui soccorsi. Il Gran Sasso brucia, mancano controlli preventivi per evitare questi disastri ed i soccorsi, dopo le tragedie, arrivano tardi: la Regione Abruzzo vive in constante ritardo sulle emergenze. La mancanza di mezzi di soccorso sul Gran Sasso è sotto gli occhi di tutti, l’origine del rogo ha visto i primi interventi di mezzi speciali dopo ore ed ore. Non è la prima volta che il nostro territorio è vittima di incidenti come questo; non investire le dovute risorse per far fronte alle emergenze è un segno di grave negligenza. Non è un caso che la prima turbina spalaneve in dotazione a Regione Abruzzo sia stata donata dal M5S. La Regione non investe per la tutela del territorio. Nel caso specifico del rogo del Gran Sasso, la responsabilità pare essere di turisti che hanno acceso un barbecue. A Campo Imperatore era in corso, infatti, la 58esima edizione della Rassegna degli Ovini, l’evento, presente nella zona ha portato oltre 30mila persone. Una mole prevedibile, poiché per la prima volta l’evento solitamente di tre giorni è stato concentrato in uno. Nonostante questo, pochissimi sono stati i controlli, secondo i testimoni il personale di servizio volto al controllo e alla prevenzione degli incendi era inconsistente. Il risultato dell’inefficienza nell’organizzazione dell’evento, del clima torrido di questi giorni e della mancata educazione al rispetto del territorio ha portato un gravissimo danno ambientale: il fuoco ha distrutto tutto, in una zona ricca di flora e fauna”.
Chiede soluzioni rapide il capogruppo al Consiglio comunale dell’Aquila di Fratelli d’Italia-AN Giorgio De Matteis.
In una nota afferma che “Gli incendi, presumibilmente dolosi che in questi giorni hanno interessato L’Aquila e il suo circondario, in particolare il Gran Sasso sino a Rigopiano, ripropongono ancora una volta e con forza un problema da risolvere definitivamente e in tempi rapidissimi. L’aeroporto dell’Aquila era destinato (cosi’ come io stesso lo avevo pensato e iniziato a realizzare) prioritariamente ad attivita’ di protezione civile e per questa funzione va ripensato e riorganizzato. La sciatteria, ahime’, dell’amministrazione di centrosinistra ha trasformato l’aeroporto in un’area della quale non si conosce ne’ la destinazione reale, ne’ tantomeno le attivita’ che in essa si svolgono. Pertanto ci stiamo adoperando per verificare la situazione della convenzione con l’attuale gestore dell’aeroporto, cosi’ da poter procedere ad una eventuale revoca che permetta, finalmente, di utilizzarlo per fini piu’ utili, nell’interesse della popolazione aquilana e abruzzese. Gia’ da adesso ci aspettiamo dalla Regione una parola chiara, sopra tutto circa l’utilizzo dei mezzi e in particolare degli elicotteri da destinare all’attivita’ antincendio boschivo. L’aeroporto dell’Aquila ha una posizione centrale in Abruzzo, che ricordiamo e’ sede di diversi parchi naturali. Anche per questo rappresenta la soluzione ideale sia per la protezione civile regionale sia nazionale, che potra’ utilizzare tale struttura nella maniera piu’ giusta e adeguata alle esigenze dell’intero centro Italia”.
Il sottosegretario regionale con delega alla Protezione Civile Mario Mazzocca, in relazione alle attivita’ di spegnimento degli incendi condotte sull’intero territorio regionale, coordinate dalla ‘Sala Operativa Unificata Permanente’ della Protezione Civile regionale e dalla Sala Operativa dei Vigili del Fuoco. spiega che dopo le intense giornate scorse, dall’alba di oggi sono proseguite senza sosta le attivita’ della Protezione Civile regionale con il supporto degli equipaggi di Canadair ed elicotteri coordinati dal Dipartimento nazionale impegnati nello spegnimento dei numerosi incendi che ormai da giorni stanno interessando la nostra Regione.
Il sottosegretario Mazzocca ricorda che “Soltanto negli ultimi sette giorni sono stati impiegati nelle operazioni di spegnimento e presidio notturno/sorveglianza una media di oltre 100 volontari al giorno e 30 mezzi. Massiccio impiego di vigili del fuoco con una media giornaliera di circa 70 uomini e 30 mezzi. Il bilancio delle superfici percorse dal fuoco e’ ancora in fase di verifica ma si parla di mille ettari. Oltre 20 gli interventi dei mezzi aerei. Notevole anche l’impegno economico della Regione cha ha stanziato 675.000 euro per le attivita’ A.I.B.; un necessario ed ulteriore stanziamento di 370.000 euro arrivera’ con apposita variazione di bilancio. Da una settimana gli equipaggi dei Vigili del Fuoco e le squadre dei nostri Volontari sono stati impegnati 24 ore su 24, dalle prime luci dell’alba fino all’imbrunire nelle operazioni di spegnimento dei tanti incendi boschivi e nelle ore notturne nell’attivita’ di necessario presidio. Si e’ ciclicamente reso indispensabile il supporto della flotta area di Stato alle operazioni svolte dalle squadre a terra, le attivita’ di lancio di acqua e liquido ritardante ed estinguente finche’ le condizioni di luce hanno consentito di operare in sicurezza. Trattandosi di eventi di particolare gravita’, e’ ripetutamente entrata in azione la flotta aerea nazionale, composta da 14 Canadair dei Vigili del fuoco, 7 elicotteri dei Vigili del fuoco, 2 della Marina militare e 2 dell’Esercito. E’ utile tornare a ricordare che la maggior parte degli incendi boschivi e’ causata da comportamenti superficiali o, spesso, dolosi e che la collaborazione dei cittadini puo’ essere decisiva nel segnalare tempestivamente al numero di soccorso del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco 115 anche le prime avvisaglie di un possibile incendio boschivo. Fornendo informazioni il piu’ possibile precise, si contribuisce in modo determinante nel limitare i danni all’ambiente, consentendo a chi dovra’ operare sul fuoco di intervenire con tempestivita’, prima che l’incendio aumenti di forza e di capacita’ distruttiva. Va ricordato come, fin dalla fine di giugno scorso, le alte temperature e particolari condizioni micro-climatiche (frequente presenza di vento) hanno alimentato vari incendi nei territori abruzzesi. Un immenso grazie va ai nostri volontari per qualità e quantita’ dell’impegno che giornalmente profondono e che, fra le tante attivita’ in corso, hanno prontamente assicurato soccorso ed assistenza alla popolazione sin dalla fine di giugno, allorquando si mobilitarono immediatamente per il trasporto e la consegna di acqua potabile ad un pullman pieno di turisti fermo sull’autostrada A24”.
Alfonso D’Alfonso, imprenditore agrituristico e presidente della Dmc Gran Sasso, L’Aquila e Terre Vestine, lancia anche accuse al Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
In una nota l’imprenditore D’Alfonso afferma che “Gli ultimi accadimenti che hanno riguardato Campo Imperatore non ci consentono più di rimanere inerti. La nostra montagna giorno dopo giorno sta accusando colpi sempre più pesanti, non è più tollerabile che in un luogo così pregiato, in cui bisogna coniugare conservazione e sviluppo, si svolgano attività che nulla hanno a che vedere con il modello turistico di grande qualità e sostenibilità che cerchiamo di affermare. Così non è più giustificabile avere risposte tipo quelle date dal Parco che si limita ad emanare divieti ed affiggere cartelli.Ormai è passato il periodo entusiasmante dei grandi pionieri tipo Giuseppe Rossi e Dario Febo. L’attuale governance del Parco è distante dai problemi del territorio ed insensibile alle tante difficoltà degli operatori locali che pagano un prezzo non più sostenibile alla conservazione della biodiversità. Mentre si prescrive la rimozione delle zolle d’erba manualmente per la realizzazione della nuova funivia (sic!), ci si dimentica di eventi come il motoraduno del 15 luglio rimasto sconosciuto all’ente nonostante le ripetute edizioni. Fermo restando che la Rassegna degli Ovini, ormai patrimonio della nostra cultura territoriale, dovrebbe avere un restyling e diventare anche occasione di sviluppo turistico vanno comunque ed in ogni caso vietate tutte quelle attività che poco o nulla hanno a che vedere con il nostro territorio, richiamando masse informi e irrispettose che deturpano sistematicamente ed inesorabilmente un ambiente che andrebbe fruito nel massimo rispetto della sacralità dovuta ai nostri monti”.