Incendio Kemipol Pineto, Cgil: “Quali misure per la sicurezza per i lavoratori?”

Dopo l’incendio alla Kemipol di Scene di Pineto la Cgil chiede di chiarire quali misure siano state adottate dagli organi competenti per tutelare la sicurezza dei lavoratori dello stabilimento

Il segretario provinciale della Cgil di Teramo Pancrazio Cordone ha formalmente richiesto un incontro con il prefetto e gli enti locali per discutere la situazione riguardante la salute e la sicurezza dei lavoratori nell’area dell’azienda che si trova nella zona industriale interessata dal vasto incendio avvenuto il 30 settembre. Leggi anche: Pineto: esplosione e fiamme in fabbrica di solventi. Scuole chiuse in 6 comuni +++AGGIORNAMENTI+++

 Il segretario Cordone spiega al Tg8 che «La richiesta nasce dall’urgenza di conoscere i risultati delle analisi condotte sulla salute pubblica e nei luoghi di lavoro, oltre a comprendere come vengano determinate le cosiddette ‘esigenze produttive’, menzionate in un’ordinanza che potrebbe comportare la sospensione delle attività nel raggio di 500 metri.

Riteniamo fondamentale una tempestiva convocazione per garantire una gestione efficace dei rapporti tra attività produttive e rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, con un’attenzione particolare ai potenziali rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro».

Intanto il Comitato Ambiente Salute e Territorio annuncia le richieste a tutela della salute dei residenti di Torre San Rocco e Scerne, a seguito dell’incendio alla Kemipol.

In una nota si legge: “Il Comitato Ambiente Salute e Territorio esprime profonda preoccupazione per le conseguenze sulla salute pubblica e sull’ambiente derivanti dal grave incendio che ha interessato lo stabilimento Kemicol nei giorni scorsi. L’incendio ha generato un’enorme nube tossica che ha sollevato allarmi in merito alla qualità dell’aria e alla potenziale contaminazione di suolo e acqua nelle aree circostanti, comprese le località di Torre San Rocco, posta nel raggio di un km, e Scerne, posta circa due km. Si aggiunge il particolare e potenziale pericolo sulla salute derivante dalla combustione di ingenti quantità di amianto presente al momento dello scoppio”.

Il Comitato, impegnato da anni nella tutela del territorio e della salute dei cittadini costretti a convivere con industrie insalubri, chiede con urgenza agli enti competenti di mettere in atto le seguenti misure:

1. Monitoraggio continuo della qualità dell’aria – Richiediamo l’installazione immediata di centraline fisse per il rilevamento di sostanze tossiche, con particolare attenzione alla concentrazione di diossine e altri composti chimici pericolosi, che potrebbero essere stati liberati nell’atmosfera durante l’incendio.
2. Analisi del suolo e delle acque – Sollecitiamo un’analisi approfondita delle falde acquifere, delle sorgenti e del terreno nelle zone adiacenti allo stabilimento Kemicol e nelle aree abitate di Torre San Rocco e Scerne, per verificare l’eventuale contaminazione da sostanze chimiche che potrebbero mettere a rischio la salute dei residenti e compromettere l’attività agricola.
3. Controlli sanitari su larga scala – Chiediamo l’attivazione di un protocollo di monitoraggio sanitario immediato e periodico per la popolazione esposta, con particolare riguardo alle categorie più vulnerabili, come bambini, anziani e soggetti con patologie respiratorie. È necessario predisporre screening gratuiti e specifici per valutare eventuali danni alla salute causati dall’esposizione agli inquinanti.
4. Trasparenza e informazione costante – Il Comitato richiede una comunicazione chiara e trasparente da parte delle istituzioni e degli enti preposti, con aggiornamenti regolari sugli esiti delle analisi e sulle misure adottate. È indispensabile che i cittadini siano costantemente informati sugli sviluppi della situazione con la presenza di un delegato del Comitato durante le riunioni tecniche.
5. Piano di bonifica – È imprescindibile avviare, quanto prima, un piano di bonifica e messa in sicurezza dell’area industriale della Kemicol, con l’obiettivo di evitare ulteriori episodi di contaminazione e che sia nominato un Commissario di Governo con poteri speciali che organizzi la bonifica immediatamente.
6. Prevenzione – Siano avviati controlli in tutte le industrie della zona per verificare lo stato delle norme di sicurezza, antincendio ed ambientali; che siano delocalizzate tutte le industrie potenzialmente pericolose e che sia immediatamente costituita una zona cuscinetto alberata tra la zona industriale e quella agricola/residenziale.
Siamo consapevoli che l’incendio ha sollevato preoccupazioni legittime fra i cittadini, e per questo chiediamo che ogni azione venga intrapresa nel massimo rispetto del principio di precauzione. Le nostre richieste sono finalizzate alla tutela della salute pubblica e alla protezione del nostro territorio.

Il Comitato annuncia che  continuerà a vigilare sull’evoluzione della situazione e si riserva di intraprendere ulteriori azioni, anche legali, qualora non vengano garantite risposte adeguate dalle autorità competenti.

Gigliola Edmondo: