Non sono emerse particolari novità dal vertice di ieri presso il Ministero del Lavoro e dello sviluppo economico in merito alla delicata vertenza Blutec, se non il fatto che per la prima volta hanno partecipato delegati di tutti gli stabilimenti italiani.
L’incontro al Mise ha visto, infatti, la partecipazione di delegazioni da tutti gli stabilimenti del gruppo di Piemonte, Abruzzo, Basilicata e Termini Imerese. L’incontro si è tenuto anche a seguito della manifestazione dei lavoratori di Termini Imerese in presidio al Ministero dello Sviluppo economico.
“La vicenda giudiziaria ha messo fuorigioco i vertici dell’azienda, in attesa del pronunciamento del Tribunale del Riesame sul dissequestro, all’incontro ha partecipato il commissario giudiziale che ha presentato una situazione di difficoltà pesante ma l’impegno è per la continuità produttiva degli stabilimenti – recita una nota del segretario provinciale Fiom Andrea De Lutiis – Per la Fiom è necessario che si proceda a fare chiarezza sulla situazione finanziaria e debitoria del gruppo e sulle prospettive industriali ed occupazionali partire dal mantenimento delle commesse per tutti gli stabilimenti che garantisca l’occupazione. E’ indispensabile che il Governo apra dia seguito alle dichiarazioni fatte sul coinvolgimento diretto di Fca, per le commesse in corso negli stabilimenti di Atessa e Tito e per Termini Imerese con la produzione del Doblò elettrico e del Ducato ibrido. Per realizzare il piano industriale e occupazionale servono le risorse finanziarie, la Fiom ritiene imprescindibile il ruolo attivo di Invitalia. La Fiom è in stato di agitazione permanente in tutti gli impianti, sono circa 2mila le persone coinvolte: oggi il prezzo piu’ alto lo stanno pagando i lavorati di Termini Imerese, che sono circa 700 Blutec (ex Fiat) e 300 dell’indotto che rischiano la cassa integrazione. I lavoratori del gruppo hanno già subito decurtazioni delle retribuzioni, stop produttivi, incertezza sulle prospettive nonostante la Fiom abbia fatto presente nel corso di questi anni alle inadempienze della proprietà che non ha investito nel lavoro ma in giochi finanziari. E’ chiaro che la vertenza Blutec è una vertenza nazionale su cui oltre a governo e regioni è indispensabile il ruolo di FCA per garantire un percorso di messa in sicurezza. Per la Fiom deve essere trovata una soluzione per tutti i lavoratori con cui terremo assemblee negli stabilimenti per informare e decidere le iniziative”.