Inchiesta Rigopiano: gli indagati non parlano, tutti e sei orientati, dai propri legali, ad avvalersi della facoltà di non rispondere, da qui la decisione del Pm di non fissare date per gli interrogatori.
Intanto, oggi, ultimo giorno a Pescara per il Procuratore Aggiunto Cristina Tedeschini che venerdì scorso ha già salutato tutto il personale in un conviviale al Centro Storico. In attesa dell’arrivo del nuovo Procuratore Capo Massimiliano Serpi previsto tra un mese circa, il fascicolo sulla tragedia dell’Hotel Rigopiano resta nelle mani del solo Sostituto Procuratore Andrea Papalia, nonostante la breve reggenza affidata a Gennaro Varone. Lo stesso Papalia orientato a non fissare date per gli interrogatori dopo che alcuni avvocati difensori hanno velatamente manifestato l’intenzione di perseguire la linea del silenzio in attesa di avere un quadro più completo dell’impianto accusatorio. Gli indagati, lo ricordiamo, sono il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, il tecnico comunale Enrico Colangeli, il presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco, il direttore dell’Hotel Bruno Di Tommaso ed i dirigenti della Provincia Paolo D’Incecco e Mauro Di Biase, per tutti l’ipotesi di reato é omicidio colposo. Intanto le indagini proseguono su più fronti, al vaglio degli inquirenti, in queste ore, i referti delle autopsie effettuate sui corpi delle vittime, mentre, in mattinata, Cristiana Valentini, legale, insieme al collega Goffredo Tatozzi, di Lacchetta e Colangeli, ha consegnato in Procura la richiesta di revoca della nomina di custode giudiziale al Colangeli, motivando dettagliatamente sul fatto che il tecnico comunale non ha gli strumenti per garantire una sorveglianza 24 ore su 24 dell’area della tragedia, oltre ad un’evidente ragione di opportunità, essendo anche destinatario di un avviso di garanzia. Fino a quando non sarà individuato un nuovo custode giudiziale saranno ancora i carabinieri della Caserma di Penne ad assicurare il presidio giorno e notte.
IL SERVIZIO DEL TG8: