Proseguono gli interrogatori in Procura a Pescara nell’ambito della seconda tranche di indagati per il crollo dell’Hotel Rigopiano. l’On. Tommaso Ginoble ha risposto alle domande del Procuratore Massimiliano Serpi.
E’ durato appena 20 minuti il colloquio tra l’ex assessore regionale Mimmo Srour, difeso dall’avvocato Piergiorgio Merli, ed il Procuratore Capo Massimiliano Serpi affiancato dal Sostituto Procuratore Andrea Papalia. Giusto il tempo per chiarire il contesto in cui si é trovato ad operare Srour, in una fase politica della nostra Regione, tra l’altro, delicata per le dimissioni dell’allora presidente Del Turco, coinvolto nell’inchiesta Sanitopoli, e l’incarico ad interim all’allora vice presidente Enrico Paolini:
“Eravamo in regime di ordinaria amministrazione – ha spiegato Srour – e quindi con competenze estremamente limitate, tra queste certamente non avremmo mai potuto destinare risorse per avviare la redazione di una Carta di Localizzazione per il pericolo valanghe in Abruzzo.”
Mentre “l’onorevole Tommaso Ginoble ha risposto con serietà a tutte le domande poste. Nel merito non diciamo nulla, penso che questa inchiesta meriti un riserbo e una pacatezza assoluti. Per rispetto della serietà e gravità dell’inchiesta, non prendiamo una posizione che potrebbe essere riduttiva della complessità delle varie posizioni”. Così il legale Tommaso Navarra, al termine dell’interrogatorio del suo assistito Tommaso Ginoble, assessore regionale con delega alla Protezione civile dal 29 aprile 2005 all’ 11 marzo 2008, indagato insieme ad altre 14 persone. Ginoble è stato ascoltato, per quasi due ore, negli uffici della Procura di Pescara. E’ indagato, in concorso con altre persone, nel filone dell’inchiesta riguardante la mancata realizzazione della Carta di localizzazione dei pericoli di valanga (Clpv).
Intanto si è appreso che lo sciopero degli avvocati in programma ad inizio della prossima settimana costringe una modifica sostanziale del calendario degli interrogatori, a tal proposito il presidente della Regione Luciano D’Alfonso ha chiesto di essere ascoltato prima, da qui la decisione di fissare l’appuntamento per sabato 23, invece che martedì 26.