Il Tribunale civile dell’Aquila ha rigettato il ricorso presentato dal M5S, che è all’opposizione in Consiglio regionale, con il quale si chiedeva l’incompatibilità del governatore Luciano D’Alfonso, eletto senatore del Pd lo scorso 4 marzo, con la carica di presidente della Giunta abruzzese.
Il tribunale, secondo quanto si è appreso, ha condannato alle spese legali i pentastellati. I giudici si erano riservati la decisione dopo l’udienza che si è svolta ieri: nella sentenza hanno accolto la tesi difensiva secondo la quale la scelta tra le due cariche elettive dovrà essere effettuata dopo la convalida da parte della Giunta per le elezioni del Senato della elezione a senatore.
“Su un punto è stata fatta chiarezza – Ha commentato l’assessore regionale al bilancio Silvio Paolucci -la convalida di un eletto è un passaggio fondamentale del processo democratico, e i giudici aquilani hanno accolto la tesi per cui la validazione dell’elezione è sub iudice fino al pronunciamento della Camera di appartenenza. Il Movimento Cinque Stelle ha voluto cavalcare strumentalmente la vicenda, portando avanti un’ipotesi che da un lato sottolinea il tasso di estremismo giustizialista dei suoi rappresentanti e dall’altro fa emergere l’inconsistenza nell’approfondire il merito delle questioni amministrative. I grillini hanno dimostrato la loro incapacità di analisi e si candidano a governare senza conoscere le regole dell’ordinamento.”