Questa sera ad Incronaca alle 22:30 la straordinaria testimonianza di Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, sulla sua battaglia contro il Covid 19.
La febbre alta, i problemi improvvisi di respirazione, e la corsa all’ospedale. Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, si è salvato grazie alla tempestività del personale medico del Covid Hospital di Pescara in una fase in cui la pressione sul Sistema Sanitario era relativamente bassa. Basta questo per sottolineare, se ancora ce ne fosse bisogno, di quanto importante sia consentire ai presidi ospedalieri di agire nella piena disponibilità di posti letto, attrezzature, ma soprattutto personale umano. Acerbo lo ribadisce con forza, ringraziando commosso il Prof. Giustino Parruti ed il suo staff, in una lunga intervista rilasciata per la puntata di questa sera, in onda alle 22:30, di Incronaca:
“Mi chiedo cosa sarebbe potuto accadere ad un’altra persona nelle mie stesse condizioni se non avesse trovato posto ed è intollerabile, ad esempio, pensare che ad Avezzano, ad esempio, un uomo sia deceduto in macchina in attesa di essere ricoverato!”
Maurizio Acerbo è stato ricoverato per 24 giorni al Covid Hospital di Pescara ed ha vissuto la drammatica esperienza di un malato covid che lo ha portato a maturare una convinzione:
“Questa non è un’influenza come le altre, per un’influenza normale non ti sottopongono a tre Tac ai polmoni o non ti fanno due emogas analisi al giorno. Chi continua a sottovalutare questa pandemia è un irresponsabile! Dalla prima ondata a quella attuale Governo e Regioni hanno agito dando priorità all’economia. L’Italia è un paese che si regge sui risparmi privati e sull’agiatezza di quel 5% di popolazione che da sola possiede quanto possiede tutto il resto della Nazione. Dobbiamo tornare a mettere al primo posto la solidarietà, come in parte è stato fatto durante la prima ondata. Basterebbe una patrimoniale per coloro che hanno un reddito dal milione di euro in su per trovare risorse da destinare a tutti coloro che sono stati messi in ginocchio da questa pandemia o per stabilizzare i tanti giovani, Oss, infermieri e specializzandi, che con estrema abnegazione lavorano nei reparti Covid anche 16 ore al giorno senza stare a vedere a che ora finisce il loro turno.”
Maurizio Acerbo racconta anche della furibonda lite con il conduttore de “La Zanzara” Giuseppe Cruciani, che ha fatto il giro d’Italia:
“Mi sono solo permesso di dirgli che sarebbe stato utile facesse l’esperienza di sottoporsi a due emogas analisi al giorno per comprendere la gravità del fenomeno. Io credo che si stia dando troppa voce a chi non ha competenze e chi, come l’Ordine dei Medici che sta chiedendo a gran voce un nuovo lockdown o il Prof. Crisanti che in tempi non sospetti ha chiesto invano tamponi a tappeto con strumentazione rapida ed economica, viene messo ai margini.”