Dura presa di posizione dell’Intersindacale Sanitaria Abruzzese ad un anno esatto dal confronto, allora in campagna elettorale, con gli attuali amministratori regionali. Nessuna delle questioni sul tavolo presa in considerazione.
Cambiano i colori politici, ma non cambia la sostanza delle cose, l’Intersindacale Sanitaria Abruzzese ancora una volta costretta a denunciare le tante troppe criticità nel comparto sanità nella nostra Regione. Esattamente un anno fa l’incontro in piena campagna elettorale per definire le priorità, oggi tutto è rimasto come prima e le istanze totalmente inascoltate. Più che una reale programmazione – denunciano i rappresentanti sindacali della sanità abruzzese – c’è ancora tanta improvvisazione: su 12 servizi ben nove sono senza guida amministrativa, il nuovo direttore del Dipartimento Salute inizierà a lavorare solo dal primo marzo, manca un responsabile della programmazione, la rete degli ambulatori specialistici non funziona cosi come la disciplina delle Guardie Mediche, molte delle quali abbandonano il servizio gravando sui Pronto Soccorso completamente allo sbando. La delibera 728 del novembre scorso ha di fatto dato carta bianca alle Asl di attuare i piani strategici con il risultato che l’intero sistema è disorganico. Manca una visione d’insieme per non parlare degli effetti devastanti della Quota 100 che andrà a creare un preoccupante deficit del Turn Over. Il presidente dell’Intersindacale Walter Palumbo si dice seriamente preoccupato:
“Il nostro non è un attacco alle persone ma è solo l’ennesima disperata richiesta di confronto e di ascolto alle nostre proposte. Sia il Governo precedente che quello attuale – spiega Palumbo – sembra abbiano paura a confrontarsi con chi sa come funziona il settore perché ci vive quotidianamente. Morale della favola la sanità nella nostra Regione è allo sbando.”
Il servizio del Tg8