Oggi si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale contro la Corruzione, istituita dalle Nazioni Unite nel 2003.
La corruzione è ancora molto diffusa nel nostro Paese come dimostrano gli ultimi dati raccolti da Transparency International Italia attraverso la Mappa della Corruzione e pubblicati in occasione di questa giornata.
La mappa della corruzione raccoglie i casi di corruzione, o reati collegati, riportati dai principali mezzi di informazione italiani. Da dicembre del 2017 ad oggi sono 983 i casi di cui gli organi di informazione si sono occupati e 701 riguardano indagini in corso, mentre gli altri si riferiscono ai vari processi penali nei tre gradi di giudizio. Sono state soltanto 12 le condanne definitive in terzo grado. E’ di 114 il numero se si considerano anche quelle in primo e secondo grado mentre sono 62 le assoluzioni totali e appena 9 le archiviazioni a cui si aggiungono i 12 patteggiamenti e le 14 prescrizioni. Un caso su 4 si è verificato nella Pubblica Amministrazione dove si registrano 243 casi totali. Tra i settori più coinvolti troviamo anche quello degli appalti pubblici , con 157 casi, e il settore sanitario con 129 casi.
Virginio Carnevali, presidente di Transparency International Italia, afferma che “Il Parlamento sta discutendo una nuova legge anti corruzione e di sforzi a livello legislativo per fortuna ne abbiamo visti tanti negli ultimi anni; adesso, però, c’è bisogno di fare qualcosa in più, qualcosa di diverso. La soluzione deve partire da ciascuno di noi, perché tutti abbiamo un ruolo in questo sistema: quando ci giriamo dall’altra parte e quando tolleriamo le più piccole scorrettezze, diventiamo complici”.
Davide Del Monte, direttore di Transparency International Italia , aggiunge che “Il problema della corruzione è culturale, prima che giuridico. Per questo ben vengano gli sforzi che sono stati fatti e che ancora si stanno facendo per tutelare chi decide di esporsi, per promuovere una maggior consapevolezza etica all’interno di aziende, università, scuole e soprattutto per ampliare la trasparenza richiesta alle pubbliche amministrazioni e alle grandi aziende private. Siamo nel mezzo di un cammino virtuoso che non si deve interrompere, ma che anzi necessita ora dello sforzo più importante”.