‘La notte di San Rocco. Come morì Gnilisande’: memoria contadina tra Marche e Abruzzo

La copertina del libro

Le sale del Senato della Repubblica a Roma hanno ospitato la presentazione del libro ‘La Notte di San Rocco. Come morì Gnilisande’, scritto da Raffaello e Valerio Ivo Montanaro, pubblicato da Costa Edizioni – Collana ‘La Bussola’

Il volume racconta un ‘cold case’ ambientato in un piccolo paese dell’Abruzzo, Casalincontrada. Un omicidio del 1919 che apre una finestra sulla condizione dei contadini del centro Italia di un secolo fa. Uno degli autori, Raffaello Montanaro, è il comandante della stazione dei Carabinieri di Pieve Torina, ma questa è soltanto una delle ragioni che hanno spinto Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina, a chiedere il coinvolgimento del Commissario Straordinario per il sisma, il senatore Guido Castelli, che ha permesso di ospitare la presentazione del libro in Senato.

Presenti i sindaci dei due comuni, Alessandro Gentilucci per Pieve Torina e Vincenzo Mammarella per Casalincontrada, il commissario straordinario Guido Castelli, gli autori Valerio Ivo e Raffaello Montanaro (nella foto in basso), che sono rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Istituto Ricerche Storiche – IRIS e Loris Di Giovanni, storico e curatore della collana ‘La Bussola’ per Costa Edizioni.

Nella nota di presentazione si legge che “Casalincontrada è famosa per le case di terra, Pieve Torina per il Museo della nostra terra le cui sale, perfettamente restaurate, riapriranno a breve. È questa comune tradizione contadina, scoperta grazie al libro dei fratelli Montanaro, che ci ha spinto a immaginare di costruire un legame tra le nostre due realtà. La ricostruzione, e questo lo sa bene il Commissario Castelli, non può essere soltanto strutturale, fisica, ma deve investire la sfera culturale, sociale, di comunità. Occorre coltivare la memoria di ciò che si è stati, con un Museo come abbiamo fatto noi, con un centro di documentazione permanente sulle case di terra, come ha fatto Casalincontrada, con un libro, come hanno fatto gli autori, per non perdere il contatto con le radici, con le generazioni che ci hanno preceduto. Conoscere il passato può aiutarci a costruire meglio il futuro”.

Nel libro sono ricostruiti eventi che coinvolgono non solo il paese di Casalincontrada ma anche la provincia di Chieti, fino a coinvolgere personaggi e vicende di respiro nazionale dell’epoca.

Il commissario straordinario per la Ricostruzione post Sisma del Centro Italia Guido Castelli afferma: “Marche e Abruzzo, oltre a condividere un territorio, l’Appennino, straordinariamente bello ma anche, purtroppo, fragile, hanno in comune una tradizione di folclore e usanze legate alla terra, al mondo contadino, alla mezzadria. È fondamentale che la ricostruzione, oltre a concentrarsi sulle strutture fisiche, edifici pubblici e abitazioni, contribuisca a rigenerare il tessuto sociale delle comunità. Anche un libro, in questo senso, può dare un contributo importante, tanto più se servirà a creare un legame e una collaborazione tra due paesi. Perché questo lavoro di riparazione sociale ed economica che stiamo portando avanti è un grande lavoro di squadra per costruire il posto migliore in cui vivere”.

Il libro nel mese di giugno è stato presentato a Casalincontrada. Leggi anche:Casalincontrada: “La notte di San Rocco. Come morì Gnilisande”