La protesta dei trattori ha dato vita a L’Aquila oggi ad un corteo pacifico partito dalla zona del cimitero che ha tentato di creare meno disagi possibili alla popolazione. In strada un solo mezzo agricolo come apripista al corteo di allevatori e agricoltori
Un corteo con un solo trattore da apripista con il resto dei partecipanti a piedi. Le ragioni della protesta ormai sono note a tutti e si è deciso di organizzare una manifestazione pacifica, iniziata ieri con un presidio permanente per spingere tutti ad ascoltare le ragioni di agricoltori e allenatori.
L’unico rammarico per alcuni allevatori e agricoltori è che si vorrebbe una partecipazione corale a queste proteste anche da parte della comunità locale perché il problema è di tutti in realtà.
Alla partenza c’erano anche dei politici che hanno voluto raccogliere il grido di dolore di una categoria che oggi soffre per le linee della comunità europea e per tanti altri problemi piccoli e grandi che stanno mettendo in ginocchio le aziende. Le politiche green additate come principali responsabili del tracollo.
Organetti, campanacci e pure dei giovani che hanno portato striscioni e colori al corteo, scortato da vigili urbani, polizia e carabinieri.
Massimo Calandrella è un allevatore e spiega che davvero si fa fatica ad andare avanti con le loro aziende con un lavoro enorme che c’è dietro e tanti sacrifici.
Pierluigi Tennina è un agricoltore di Paganica. Lui avrebbe auspicato la partecipazione dell’intera città che forse non si rende conto che la problematica dovrebbe interessare tutti.
Inoltre, anche il ruolo dei sindacati che dovrebbero essere il tramite tra loro e la politica dovrebbe essere più incisivo.