“Farfalle, leoni e lo sport che umilia. Ma un agonismo sano è ancora possibile”: è il titolo dell’incontro in programma a Lanciano promosso dalla Onlus “Maria Luisa Brasile”
L’incontro si tiene oggi pomeriggio con inizio alle ore 17.30 presso e viene ospitato dal salone dell’ex Casa di Conversazione. Alla manifestazione patrocinata dal Comune partecipano Antonio Martorella, presidente ASD Curi Pescara, che porterà l’esperienza felice della società sportiva e il lavoro portato avanti con i ragazzi, Fabrizia D’Ottavio, argento olimpico di ginnastica ritmica, una delle “farfalle” ad Atene 2004, la sociologa Eide Spedicato e Lilybeth Fontanesi dell’Università di Chieti per il progetto “Safe Place, safe play”.
La presidente Licia Caprara spiega che l’iniziativa trae spunto dagli episodi denunciati dalle ragazze della ginnastica ritmica che hanno messo in luce «comportamenti che nulla hanno a che fare con la bellezza dello sport.
L’ incontro è finalizzato a dire no allo sport che offende, umilia e ferisce ragazze e ragazzi. No allo sport che può danneggiare la crescita in adolescenza. Sì allo sport sano, che educa allo spirito di gruppo e alla giusta competizione. Com’è noto, l’Associazione “Maria Luisa Brasile” ha scelto l’educazione come ambito del proprio impegno sociale, cogliendone i risvolti nei diversi temi proposti dall’attualità.
La denuncia delle farfalle ci ha offerto lo spunto per un momento di approfondimento sul corretto approccio allo sport e sull’importanza di questo nella formazione dei ragazzi.Abbiamo pertanto organizzato un incontro pubblico per parlare di come sia ancora possibile l’educazione dei ragazzi alla pratica sportiva nel rispetto della loro dignità e del loro percorso di crescita. Sarà l’occasione per presentare anche una iniziativa portata avanti dall’Università di Chieti che offre supporto gratuito alle società per favorire la consapevolezza, in ambito sportivo, della necessità di contrastare l’esposizione dei minori alle diverse forme di violenza che possono perpetrarsi in questi contesti e degli effetti negativi che possono incidere su un armonico sviluppo psicologico e fisico.
Sono stati invitati i rappresentanti delle società sportive del territorio, le famiglie, le scuole di danza, i coach: l’impegno comune, di tutti, potrà essere di grande aiuto per restituire allo sport praticato in adolescenza l’integrità dei valori che lo ispirano da sempre».