Alta tensione sabato scorso al carcere di Lanciano dove un gruppo di detenuti si é rifiutato di rientrare in cella, lo riferisce una nota del Sappe.
Giornata difficile, sabato scorso, nell’istituto di pena di Lanciano, dove un gruppo di detenuti si è rifiutato per ore di rientrare in cella, facendo temere una sommossa. Nel pomeriggio di sabato scorso – racconta Luigi Frangione, segretario regionale per il Molise del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE –
“si è dovuto assistere ancora ad un atto di prepotenza ad opera di un gruppo di detenuti magrebini ristretti presso la sezione PT “semi-aperti” che alle 15, ora di chiusura, non hanno voluto rientrare nelle celle”.
La situazione si è risolta solo dopo alcune ore. I detenuti, in evidente stato di alterazione psicofisica, hanno insultato gli agenti di guardia e nel tardo pomeriggio è dovuta intervenire anche una unità del 118 per prestare cure ad uno dei detenuti coinvolti che nel frattempo, forse a causa delle sostanze assunte, si era sentito male. Si è concluso il tutto con i detenuti chiusi nelle celle che continuavano ancora ad inveire contro gli operatori in servizio. Uno dei detenuti coinvolti, trasferito al transito, ha distrutto un lavabo provocando un allagamento.
“Il Governo, attraverso l’Amministrazione Penitenziaria ed il Ministero della Giustizia, anziché adottare provvedimenti che garantiscono ordine e sicurezza nelle carceri” – conclude Frangione – “vuole approvare una riforma penitenziaria che mina proprio la natura stessa di pena e carcere, affidando il carcere ai detenuti e depotenziando anche il ruolo della Polizia Penitenziaria. E questo è grave e inaccettabile”.
Secondo il Sappe attualmente in Molise, dove oggi sono detenute 417 persone rispetto ai circa 250 posti letto, nel 2017 si sono verificati 73 atti di autolesionismo, 10 tentati suicidi, 20 colluttazioni e 10 ferimenti, oltre ad una evasione a seguito di un permesso premio.