Un furto, di certo, studiato per bene ai soliti ignoti che mercoledì mattina hanno svuotato la cassaforte nell’appartamento di Don Leo Di Felice, mentre celebrava messa, portando via un bottino da 30 mila euro.
Oggetti preziosi, ma anche soldi contanti che il sacerdote aveva riposto in cassaforte soltanto qualche giorno prima, una somma probabilmente raccolta per dei lavori alla Canonica o per altre opere di bene, per un valore complessivo di 30 mila euro. L’episodio é stato ben studiato perché, stando alla denuncia di Don Leo Di Felice, il giorno prima avrebbe ricevuto la telefonata di un parrocchiano che gli avrebbe chiesto a che ora avrebbe celebrato messa il giorno dopo. Ed infatti il colpo é stato messo a segno, molto probabilmente, tra le 7.45 e le 8.30; sta di fatto che Don Leo si é accorto del furto non prima delle 10.00 quando é tornato a casa. I ladri sono riusciti ad entrare nell’appartamento con la consueta tecnica della scheda magnetica, sono, poi, andati a colpo sicuro, dritti nella camera da letto del sacerdote, qui hanno utilizzato la fiamma ossidrica per aprire la cassaforte. Un lavoro sostanzialmente pulito e ben organizzato, insomma, sul quale stanno indagando i carabinieri di Lanciano guidati dal capitano Vincenzo Orlando.