Con il quotidiano “Il Centro” una pubblicazione di 80 pagine sul terremoto dell’Aquila alla vigilia del decennale del 6 aprile.
Un libro che ripercorre il lavoro svolto dai colleghi del quotidiano d’Abruzzo dai minuti successivi alla terribile scossa delle 3.32 fino al racconto dettagliato e critico di tutto ciò che avvenne dopo, mentre sabato 6 aprile, sempre gratuitamente con il giornale, una seconda pubblicazione, un inserto di 40 pagine con interviste, approfondimenti, analisi e segnali di rinascita per fare il punto sulla ricostruzione e accendere i riflettori sul futuro nel nostro capoluogo di Regione. Uno sforzo editoriale importante presentato stamane alla sala ipogeo di Palazzo dell’Emiciclo, sede della Regione, insieme alle autorità, ai protagonisti di quei giorni così drammatici, alla presenza degli alunni di diverse scuole, il tutto accompagnato dalle note dell’ensamble di fiati del Conservatorio de L’Aquila. All’incontro moderato dalla collega Marianna Gianforte, hanno partecipato il direttore Piero Anchino, il caporedattore centrale Domenico Ranieri e Giustino Parisse, il collega che quel 6 aprile ha perso sotto le macerie il padre, ma soprattutto i figli Domenico e Maria Paola e che con il suo eroico lavoro svolto allora e ancora oggi, è un pò diventato per tutti gli abruzzesi la sentinella del terremoto:
“Io credo che non esista solo il terremoto del 2009, ma quello del 2019 e del 2029 – ci dice Parisse – perché quello che è accaduto non va mai dimenticato e perché anche le generazioni future tengano ben presente la tragedia che ha colpito questa città, allo scopo di farla rinascere ancora più splendente di prima. Per quanto mi riguarda nessuno può togliermi il diritto di provare ancora dolore, ma con quello sono io che ci faccio i conti, per il resto penso solo a svolgere il mio lavoro di cronista e a mettere in evidenza positività e negatività di questo lunghissimo processo di ricostruzione”.
Il libro curato da Domenico Ranieri raccoglie gli articoli di tutti i colleghi de “Il Centro” che in quei giorni, tra mille difficoltà con una redazione allestita alla bene e meglio all’interno di un camper, prestarono eroicamente il loro lavoro:
“Racconti in qualche modo rivisitati – racconta il direttore Piero Anchino – a distanza di 10 anni per testimoniare ciò che è stato fatto e che s’intende fare per il futuro. Alle Autorità chiediamo – dice ancora Anchino – progetti concreti e risorse a sufficienza per realizzarli.”
Il collegamento con il Tg8