L’Aquila, ancora al palo il bando “Fare centro”. Appello di Confcommercio.
Prima del terremoto il centro storico dell’Aquila ospitava più di mille attività commerciali. Le sue strade, dalla Villa Comunale a Piazza Duomo, dal Corso a via Sallustio, fino a Costa Masciarelli, piazza Santa Maria Paganica, via Garibaldi e Fontana Luminosa pullulavano di vitalità. Panettieri, fabbri, professionisti di ogni tipo: un cuore pulsante di vita. Oggi in centro storico sopravvivono, in mezzo ai cantieri della ricostruzione e a quelli dei sottoservizi, poco più di 30 attività commerciali, soprattutto ristoratori. La città rischia di morire, soprattutto dopo gli ultimi terremoti, lo sciame sismico che ricorda a tutti la precarietà dell’Appennino, gli allarmismi ingiustificati su una possibile scossa superiore a magnitudo 7 diffusi della Grandi Rischi. Lo sa bene l’amministrazione comunale che con l’assessore regionale alle Attività produttive Giovanni Lolli, ha voluto uno strumento per agevolare il ritorno dei commercianti dentro la città: è il bando “Fare centro”, che prevede contributi e agevolazioni per i primi tre anni di vita delle attività che si ricollocano. Un bando vitale, che si sta facendo aspettare troppo, però, come fa notare la Confcommercio, proprio in una fase molto delicata della vita post-sisma della città.
Il servizio del Tg8: