Oggi pomeriggio a l’Aquila assemblea organizzata da Cgil e Fp Cgil per parlare dei problemi dei precari della Giustizia e chiedere alla politica e alle autorità preposte interventi risolutivi.
CGIL e FP CGIL L’Aquila lanciano un nuovo appello al governo e alla Regione Abruzzo affinché venga valutata una proroga contrattuale per arrivare ad una stabilizzazione definitiva. All’assemblea sono stati invitati a partecipare anche la deputata Stefania Pezzopane, i consiglieri regionali Amerigo Di Benedetto e Francesco Taglieri.
Francesco Marrelli, segretario generale della Camera del Lavoro della Cgil dell’Aquila, Anthony Pasqualone segretario generale Fp Cgil dell’Aquila e Giuseppe Merola, segretario Fp Cgil dell’Aquila, in una nota congiunta, spiegano che <A seguito di un documento del 26 febbraio scorso, indirizzato al Governatore della Regione Abruzzo, Prefetto e Presidente della Corte d’Appello, CGIL e FP CGIL torniamo a rivendicare la giusta necessità di porre al centro dell’attenzione la delicata questione che interessa lavoratrici e lavoratori che sono state/i assunte/i a tempo determinato, a mezzo concorso pubblico indetto dal Ministero della Giustizia nel settembre 2020 (in attuazione del D.L. n.34/2020), per fronteggiare le interessanti esigenze degli Uffici Giudiziari del Paese, nonché dell’Abruzzo, anche in virtù delle vacanze organiche.
Donne ed uomini provenienti per lo più dal settore privato e disoccupati a seguito di crisi aziendali hanno svolto un interessante periodo di tirocinio presso le varie articolazioni periferiche, per gran parte di essi durato circa dieci anni, apportando sempre preziosi ed indiscutibili contributi professionali a servizio dell’apparato Giustizia, specie nel periodo di emergenza sanitaria.
L’imminente scadenza dei primi contratti (giugno 2022 e successivi mesi ) comporterà un inevitabile disagio organizzativo-gestionale per gli Uffici Giudiziari e le condizioni familiari del personale che andrà a vivere l’ennesima angoscia sociale di dover congedarsi dal “mondo del lavoro”, già di per sé precario, con riverberazioni preoccupanti sulla comunità giudiziaria/penitenziaria e collettività tutta>