L’Aquila: contributi di autonoma sistemazione non dovuti per 75 mila euro, sequestrato un immobile dalla Guardia di Finanza, un indagato.
I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza L’Aquila hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro di oltre 75 mila euro, emesso dal GIP presso il locale Tribunale, Dott. Giuseppe Romano Gargarella, nei confronti di un soggetto beneficiario di contributi per l’autonoma sistemazione e per la ricostruzione dell’immobile di proprietà non spettanti. La misura cautelare appena eseguita giunge al termine di indagini delegate dalla Procura della Repubblica di L’Aquila, nell’ambito di una più ampia attività investigativa svolta dalla Polizia Municipale in sinergia col Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, finalizzata a riscontare la sussistenza dei requisiti legittimanti l’accesso ai finanziamenti pubblici destinati alla ricostruzione degli immobili, costituenti abitazione principale, danneggiati dal terremoto del 2009. Gli investigatori, a seguito di articolate e complesse investigazioni di P.G., acclaravano che P.S. (Cl. 80) aveva richiesto ed ottenuto il contributo presentando false autocertificazioni, sostanziatesi nell’attestazione che l’immobile beneficiario della suddetta misura di sostegno pubblico fosse adibito ad abitazione principale/stabile dimora. Le indagini rivelavano invece che l’indagato era dimorante stabilmente in altro luogo mentre l’unità immobiliare oggetto del contributo risultava, alla data del 06.04.2009, condotta in locazione da terzi e comunque non adibita ad abitazione principale all’epoca del sisma. Tale condotta, integrando gli estremi del reato di cui all’art. 316 ter C.P. (Indebita percezione di erogazione a danno dello Stato), ha portato all’esecuzione del provvedimento di sequestro nei confronti del responsabile del reato della somma pari alla provvidenza indebitamente percepita, ammontante a 75 mila euro. Il sequestro è scattato a seguito delle indagini di natura patrimoniale condotte dai militari della Guardia di Finanza che hanno consentito di ricostruire e quantificare i beni e le disponibilità finanziarie riconducibili all’indagato. L’operazione di servizio appena conclusa testimonia come la Guardia di Finanza, anche tramite forme sempre più virtuose di collaborazione con le altre Istituzioni dello Stato, assicuri un sempre più efficiente contrasto agli sprechi di denaro pubblico, che, sovente, come nel caso di specie, si riflettono sulla qualità dei beni e dei servizi offerti alla collettività.