L’Aquila è la Capitale della cultura 2026. La proclamazione del capoluogo abruzzese è avvenuta nel corso della cerimonia che si è svolta questa mattina nella sala Spadolini del ministero della Cultura
Ce l’ha fatta questa volta il capoluogo di regione con il progetto “L’Aquila città multiverso”. Una grandissima emozione a Roma, nella sede del ministero, dopo l’annuncio del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano dato davanti ai sindaci delle dieci città finaliste. Per la regione Abruzzo era presente anche il presidente Marco Marsilio.
Tra due anni la città simbolo della resurrezione dal terribile sisma del 2009 dovrà farsi trovare pronta all’importante appuntamento. L’Aquila succede a Pesaro (capitale della cultura 2024) e Agrigento (2025).
Alla cerimonia di proclamazione erano presenti il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e la giuria presieduta da Davide Maria Desario. L’Aquila ha prevalso sulle nove città finaliste Agnone (Isernia), Alba (Cuneo), Langhe e Roero, Gaeta (Latina), Lucera (Foggia), Maratea (Potenza), Rimini, Treviso, Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena).
La giuria ha votato L’Aquila all’unanimità perché il dossier ha proposto un modello di valorizzazione del territorio, questa la motivazione, che mira al recupero dell’identità partendo dalla cultura come volano per lo sviluppo, facendo da collante con tutti i territori circostanti con attenzione ai giovani e con una rete che mette al centro il sistema museale, bibliotecario e universitario. Un giudizio eccellente quindi quello dato dalla commissione presieduta da Davide Maria Desario.
Emozionatissimo il sindaco Pierluigi Biondi che non ha trattenuto le lacrime perché questo riconoscimento arriva a 15 anni dal terremoto, “ma non è un risarcimento” ha detto. “E’ un elemento attorno al quale ricostruire il tessuto sociale della nostra comunità”.
Alla stesura del progetto dell’Aquila hanno partecipato i professori Pier Luigi Sacco e Alessandro Crociata, direttore della candidatura.
IL SERVIZIO DELTG8
E questa sera alle 18, nella sala Conferenze di Palazzo Margherita, si è svolta la conferenza a cui hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco Pierluigi Biondi, il presidente della Regione, Marco Marsilio, l’assessore alla Cultura del Comune di Rieti, Letizia Rosati, il direttore di candidatura, Alessandro Crociata, il coordinatore scientifico di candidatura, Pierluigi Sacco, e la direttrice del Museo nazionale d’Abruzzo, Federica Zalabra, e rappresentanti delle altre istituzioni (Usra, Usrc e Usr) che hanno sostenuto il progetto di candidatura del capoluogo abruzzese.
REAZIONI COMMENTI:
Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, dopo la proclamazione de L’Aquila come Capitale italiana della Cultura 2026, ha detto: “Ho provato quasi un dispiacere fisico a dover premiare una città sola, comunque L’Aquila è una città ricca di storia e d’identità e merita certamente di essere capitale della cultura. Avrei voluto dare questo riconoscimento a tutte le città che erano candidate, questo purtroppo non era possibile. Adesso studieremo un modo per coinvolgerle in questo momento”.
Il ministro del Turismo Daniela Santanchè afferma: ”L’Aquila capitale della cultura è una grande opportunità per il territorio e per tutto l’Abruzzo. Un titolo che darà alla città la possibilità di mostrarsi al mondo e raccontare, oltre alle sue bellezze, la sua tenacia e la capacità di sapersi rialzare di fronte alle difficoltà”.
Il sottosegretario di Stato al Masaf e segretario regionale della Lega Abruzzo Luigi D’Eramo evidenzia: “Quella di oggi è una grande vittoria per L’Aquila, per gli aquilani e per tutti gli abruzzesi. Una soddisfazione enorme per l’intera regione per la quale ringrazio il sindaco Pierluigi Biondi, l’amministrazione comunale e tutti coloro che hanno lavorato per raggiungere questo traguardo. Un traguardo meritatissimo per una città che, dopo il sisma del 2009, ha avuto la grande forza e capacità di rialzarsi. E la cultura è stata proprio la chiave di volta del suo percorso di rinascita. La cultura ha fatto tornare a vivere il tessuto urbano e ha alimentato crescita e sviluppo economico”.
In una nota il senatore abruzzese di Fratelli d’Italia Etelwardo Sigismondi scrive: “E’ profonda la soddisfazione che esprimo per l’odierno riconoscimento a L’Aquila di ‘Capitale della cultura 2026’. Il titolo ottenuto è frutto del peculiare lavoro svolto dal sindaco Pierluigi Biondi e dalla sua amministrazione che hanno dato prova di un impegno costante per la valorizzazione del patrimonio culturale e delle innumerevoli potenzialità della città. E’ una vittoria per l’intera comunità aquilana che non si è mai arresa di fronte alle macerie del terremoto ma ha dimostrato una straordinaria tenacia nel riportare il nostro capoluogo al suo antico splendore. Mi complimento con tutte le figure istituzionali e culturali che hanno contribuito all’ottenimento di questo importante risultato”.
Il senatore abruzzese di Fratelli d’Italia Guido Quintino Liris parla di “Coronamento di un sogno perseguito a lungo ed è un traguardo straordinario che va dedicato alla memoria delle 309 vittime del terremoto del 2009. La Comunità dell’Aquila, tutta insieme come una squadra coesa, ha conquistato una grande opportunità sulla via del definitivo rilancio e della Rinascita dopo una tragedia che rimarrà una ferita indelebile ma che ha visto gli aquilani dare un esempio unico di resilienza. Questa è la vittoria di tutti gli aquilani. Questa città, questo territorio, questa Regione ha lavorato in maniera costante e quotidiana alla Ricostruzione non solo fisica ma anche sociale e culturale. Una giornata magica, da dedicare a chi non c’è più”.
Il deputato democratico Andrea Gnassi afferma: “A pensar male si fa peccato ma, come dice l’adagio, spesso si indovina. O forse è solo un caso che, a pochi giorni, dalle elezioni regionali in Abruzzo il titolo sia stato conferito proprio a La città de L’Aquila? Negli ultimi mesi Fdi, con la complicità del ministro Sangiuliano, ha usato il titolo di capitale della cultura per finalità elettorali. Negli ultimi giorni, poi, alcuni autorevoli esponenti del partito e di amministrazioni legate al ministero della cultura, dal Maxxi a Ales, hanno organizzato dei momenti
di approfondimento proprio sul tema. Tutte casualità? Non ci crediamo, chiederemo in parlamento i fare luce sulle modalità con cui il Ministero della cultura sta gestendo l’attribuzione di importanti riconoscimenti culturali che, peraltro, generano significativi investimenti pubblici”.
Il deputato abruzzese di Fratelli d’Italia Guerino Testa afferma: “E’ una grande emozione per me come per ogni abruzzese la designazione, quest’oggi, di L’Aquila a ‘Capitale della cultura 2026’. Un titolo meritato e di riscatto per L’Aquila e per il suo immenso patrimonio culturale, mortificato e martoriato dal sisma. Questo riconoscimento premia anche il grande lavoro svolto dal sindaco Pierluigi Biondi e dal governo regionale guidato da Marco Marsilio per riportare L’Aquila ai suoi massimi livelli. Rivolgo un vivo ringraziamento al ministro Gennaro Sangiuliano, per aver colto l’essenza del progetto culturale presentato e della cui realizzazione gioverà l’intero l’Abruzzo”.
Su Facebook il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio ha scritto. “Questo risultato di straordinaria importanza, nel quale abbiamo sempre creduto fermamente, riempie d’orgoglio l’intera Regione e consolida ulteriormente il nostro capoluogo come un fulcro culturale di eccellenza. Desidero rivolgere i miei più sentiti complimenti all’Amministrazione comunale e al sindaco e amico Pierluigi Biondi per l’eccezionale lavoro svolto. Un ringraziamento al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per aver dato questa meravigliosa opportunità all’Aquila e all’Abruzzo”.
ll presidente della Regione Molise Francesco Roberti commenta così la proclamazione dell’Aquila a Capitale della Cultura 2026: “Al capoluogo regionale abruzzese, al sindaco Pierluigi Biondi e al team che ha lavorato al progetto vincitore vanno i complimenti e l’in bocca al lupo per l’esperienza che attenderà tutta la comunità territoriale e regionale. Da parte nostra abbiamo fatto il tifo per la città di Agnone, con cui abbiamo condiviso questa esperienza, fatta di lavoro, passione, amore per la propria città e orgoglio di far parte di una regione che, come già ho avuto modo di dire, quando si unisce riesce a far cose meravigliose”.
Il commissario straordinario al sisma 2016 Guido Castelli ha commentato: “La designazione di L’Aquila a Capitale italiana della Cultura 2026 è una bellissima notizia, non solo per la città e il suo territorio, ma per tutto l’Appennino centrale. Si tratta di un risultato che rende merito all’ottimo lavoro del sindaco Pierluigi Biondi, della sua amministrazione e di una filiera che, a partire dal presidente della Regione Marco Marsilio, in Abruzzo ha dimostrato di essere efficace e vincente”.
Il presidente dell’Anci (Associazione dei Comuni Italiani) Abruzzo Gianguido D’Alberto sottolinea: “Il riconoscimento di L’Aquila come Capitale italiana della Cultura 2026 rappresenta un motivo di orgoglio per tutti i comuni abruzzesi comuni che, insieme all’Anci, hanno sempre sostenuto questa candidatura sentendosi partecipi di un progetto che va a valorizzare l’identità culturale delle aree interne e di una parte strategica dell’Appennino Centrale. L’Aquila Capitale italiana della Cultura esprime la forza e la resilienza di un territorio colpito dal sisma, che della cultura ha fatto un elemento fondamentale del processo di ricucitura e connessione dei luoghi e di sviluppo economico. Come Anci, in rappresentanza di tutto il territorio abruzzese, garantiremo tutto il nostro supporto nella realizzazione degli importanti obiettivi previsti nel progetto, che ha permesso alla città dell’Aquila di ottenere questo prestigioso riconoscimento. All’amico Sindaco Pierluigi Biondi e a tutta la comunità aquilana vanno le nostre congratulazioni. La rinascita dell’Aquila è la rinascita di tutto l’Abruzzo”.
Rinaldo Tordera, Presidente dell’Accademia di Belle Arti, in una nota afferma: “Sono molto orgoglioso del riconoscimento per la nostra città come cittadino e soprattutto come Presidente sell’Accademia di Belle Arti, luogo deputato all’alta formazione artistica e dunque alla disseminazione culturale. Il titolo di L’ Aquila Capitale della Cultura 2026 arriva grazie ad un lavoro di coesione svolto dalle Istituzioni del territorio che han saputo amalgamarsi nelle linee guida tracciate dalla Amministrazione Comunale con il dossier L’ Aquila città multiverso. L’ Accademia di belle Arti dell’ Aquila è orgogliosa di essere parte integrante del progetto con il suo corpo docente ed i suoi studenti. Sarà una ulteriore occasione di attrazione di flussi turistici e di conoscenza della nostra città e di tutto l’ hinterland e quindi un’importante occasione di crescita per tutto il territorio”.
Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, Capitale Italiana della Cultura 2024, coordinatore dei sindaci dem e presidente di Ali-Autonomie
Locali Italiane afferma: “Complimenti a L’Aquila ma anche a tutte le città arrivate in finale. Avete fatto un grandissimo lavoro di programmazione e progettazione per il territorio. A Pesaro, stiamo vivendo questa bellissima esperienza da alcuni mesi e vi posso assicurare che è esaltante. Non solo prende vita il progetto col quale si è vinto, nel nostro caso ‘La Natura della Cultura’, con la sfida della sostenibilità che cammina parallelamente allo sviluppo culturale, ma cresce l’orgoglio locale. Una comunità intera diventa protagonista della Capitale della Cultura, a partire dalla cerimonia di inaugurazione, che ha visto la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro
della Cultura Gennaro Sangiuliano”.
In una nota congiunta il segretario del Partito Democratico in Abruzzo Daniele Marinelli, il segretario provinciale dell’Aquila Francesco Piacente e il segretario cittadino Nello Avellani scrivono: “L’Aquila è la capitale italiana della cultura 2026. Una notizia bellissima: la città potrà mettere in mostra, per un anno, i propri caratteri originali e i fattori distintivi che possono determinarne lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità. È il coronamento di un cammino lungo 15 anni, che ha raccontato la forza e l’orgoglio di una città che ha saputo combattere per la sua ricostruzione e che, nel 2026, avrà l’opportunità di mostrare al Paese le sue straordinarie bellezze, la sua vitalità artistica e culturale. Un orgoglio, per l’intera comunità. Complimenti a tutte e tutti coloro che hanno lavorato al dossier, delineando una “città multiverso” che siamo sicuri saprà mettere insieme suggestioni, sensibilità e arti diverse. Un’opportunità che dovremo saper cogliere al meglio, auspicando che questa sia l’occasione per rendere la cultura davvero accessibile e diffusa: in questo senso, il Partito democratico si mette a disposizione, fin da subito, per realizzare un programma che possa valorizzare il territorio, come merita”.
Questo il commento di Davide Maria Desario, presidente della giuria che ha valutato i progetti. “Il progetto Città Multiverso ci ha convinto per la sua qualità, ma anche per aspetti come il budget, la capacità di includere per tutto l’anno i territori e per il coinvolgimento dei giovani”. La decisione di raccomandare L’Aquila l’abbiamo presa all’unanimità”, aggiunge – .
Il dossier “propone un modello di valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale, artistico e naturale. Mira al recupero dell’identità, puntando sulla cultura intesa come volano per la crescita e come elemento fondante di una comunità”, scrive nelle motivazioni la giuria, composta anche da Virginia Lozito, Luisa Piacentini, Andrea Prencipe, Andrea Rebaglio, Daniela Tisi, Isabella Valente.
“Il progetto coinvolge un numero rilevante di realtà, creando un forte collante con i territori circostanti. Il budget previsto è coerente con gli obiettivi. La strategia di spesa indicata è destinata ad avere un importante effetto moltiplicatore. Il palinsesto degli eventi e delle iniziative si sviluppa per l’intero anno e copre tutto il panorama dell’espressione artistica e culturale: cinema, teatro, musica, arti visive. Apprezzata l’attenzione ai giovani che non saranno solo fruitori ma attori. Il progetto adempie agli indicatori del bando, con una buona integrazione tra pubblico e privato. Molto apprezzata la centralità e il coinvolgimento del sistema museale, bibliotecario e universitario. Il giudizio è eccellente”.
“Nei membri della giuria ho trovato competenza, autorevolezza, impegno serietà e passione, un reciproco rispetto e nessuno ha pensato a anteporre un’ideologia politica – aveva spiegato Desario prima della proclamazione -. Abbiamo studiato e valutato i dossier seguendo le linee guida previste dal bando. Abbiamo lavorato con convinzione e grande spirito di squadra. La qualità complessiva dei progetti è stata ottima”. Le altre nove città finaliste “devono essere consapevoli di aver presentato progetti interessanti e validi che meritano di andare avanti e di essere supportati nella maniera che il ministro riterrà più opportuna”.
Ognuno “rappresenta l’emblema dell’Italia come vorremmo che fosse, l’Italia del fare che guarda al Paese reale e che può crescere attraverso la cultura”. Per questo Desario è tornato a lanciare la proposta (poi accolta dal ministro, ndr) “che oltre oltre al premio alla città vincitrice si integri il bando con un riconoscimento anche alle altre finaliste. Tutte insieme queste splendide città fanno la nostra nazione vanno ascoltate e aiutate ogni giorno”.
“Gioia” e “piena condivisione” per il titolo di ‘Capitale della Cultura’ assegnato all’Aquila per il 2026 è stata espressa dal Cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo metropolita.
“Non si tratta di un privilegio accordato alla città – attesta il religioso – ma del giusto riconoscimento dei molteplici meriti acquisiti nel corso della sua storia. La cultura, si sa, non è limitata al solo ambito accademico, di cui la nostra Università è insigne artefice, e neppure è circoscritta all’ammirevole patrimonio artistico e monumentale da cui l’intero territorio è impreziosito. Cultura è, anzitutto, formulazione di una ‘Visione del mondo’ che consente di elaborare e trasmettere una sapiente e fattiva ‘Lezione di vita’”.
“Gli annali che raccontano le vicende di L’Aquila, e le tragedie che ha attraversato con lungimirante coraggio e indomito spirito ricostruttivo – prosegue Petrocchi – la accreditano a esercitare un ‘magistero’ ideale ed esistenziale: in dimensione nazionale e mondiale”.
“Il tesoro culturale, che L’Aquila custodisce – si legge ancora nel messaggio – è radicato nei valori cristiani e umani che sono stati ‘collaudati’ nella testimonianza di fiera resilienza e tenace creatività offerte davanti alle gravi sfide che varie epoche le hanno opposto”.
Il cardinale ricorda la Perdonanza Celestiniana, evento patrimonio Unesco, “che ha motivato Papa Francesco, nella visita pastorale del 28 agosto 2022, a proclamare L’Aquila ‘Capitale di perdono, capitale di pace e di riconciliazione!’. Le sono state così affidate una vocazione e una missione di immensa portata, a livello locale, regionale e universale”.
“La nostra – conclude – non è solo una città tra i monti, ma è diventata una città posta sul monte: in senso evangelico! Città che dall’altura culturale che ha faticosamente conquistato, può lanciare uno sguardo planetario e lasciarsi guardare da quanti amano costruire un modo migliore, più degno dell’uomo. Per questo di cuore esprimo, con entusiasmo, il mio fraterno augurio: ‘vola sempre più in alto, L’Aquila!’
“Il riconoscimento alla città de L’Aquila come ‘Capitale della cultura 2026’ rappresenta la testimonianza dell’enorme lavoro culturale fatto dal sindaco Pierluigi Biondi, che si è dimostrato una guida non solo politica per la sua comunità. Un impegno che Biondi, con la sua amministrazione, ha portato avanti in questi anni, con l’obiettivo di valorizzare il territorio, per sfruttarne tutte le potenzialità anche in termini turistici. A lui e a tutti coloro i quali hanno contribuito al raggiungimento di questo importante traguardo vanno le mie più sincere congratulazioni”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Giorgio Salvitti.
“Con grande gioia e soddisfazione abbiamo accolto la notizia della proclamazione della città dell’Aquila a Capitale Italiana della Cultura 2026. Si tratta di un riconoscimento storico e di grande prestigio che premia la tenacia, la resilienza e la straordinaria vivacità culturale del nostro capoluogo di regione” così la presidente della Camera di commercio Gran Sasso d’Italia, Antonella Ballone.
“La nomina a Capitale della Cultura 2026 rappresenta un’occasione irripetibile per L’Aquila e per l’intero Abruzzo per lo sviluppo economico e turistico del nostro territorio. Come Camera di Commercio Gran Sasso – prosegue Ballone – ci stiamo impegnando a giocare un ruolo di primo piano per sostenere il turismo 365 giorni l’anno nelle “città di cultura” rappresentate dai nostri capoluoghi di competenza, L’Aquila e Teramo, attraverso il bando camerale per attrarre flussi turistici e collaborando con le istituzioni, le imprese, le strutture alberghiere e il tessuto associativo per promuovere il brand Abruzzo nelle principali fiere nazionali ed internazionali”. “Le nostre più sincere congratulazioni al sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, al presidente della Regione, Marco Marsilio, e all’intera comunità abruzzese per questo traguardo storico” conclude Ballone.
“Apprendo con grande entusiasmo la notizia che sarà L’Aquila la Capitale della Cultura 2026. Questo è un momento molto importante per la città, ma anche per tutto l’Abruzzo. Essere incoronata come Capitale della Cultura è il giusto riconoscimento per la città e per la sua storia, che si sposa con la vocazione culturale che da sempre contraddistingue il nostro Capoluogo, anche grazie alle numerose istituzioni del settore presenti nel territorio. La cultura è, e deve essere, la solida base su cui fondare la rinascita, anche sociale, di una comunità. L’Aquila negli anni ha dimostrato, all’Italia e al mondo, di essere forte e resiliente, e spero che questo nuovo percorso, che coinvolge tante figure culturali e istituzionali, la porti a spiegare nuovamente le ali e a volare in alto, lì dove la storia l’ha condotta tante volte”, così Luciano D’Amico in merito alla notizia di L’Aquila Capitale della cultura, arrivata dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in una cerimonia nella Sala Spadolini del ministero.
“La scelta della città de L’Aquila come capitale italiana della cultura per il 2026 ci soddisfa. Una città che saprà dimostrare, oltre al proprio valore culturale anche il suo grande coraggio. Un coraggio che è
servito a rimetterla in piedi e che traspare da ogni Chiesa rimessa a nuovo, da ogni strada tornata percorribile, da ogni opera d’arte salvata. Mi auguro che questa bella notizia non venga più offuscata da sterili polemiche e dietrologie che lasciano il tempo che trovano e che non fanno altro che ferire questa grande città che ha pienamente meritato la nomina”. Lo dichiara il deputato di Fratelli d’Italia Gianluca Caramanna, responsabile nazionale del dipartimento Turismo del partito.
“Accolgo con grande soddisfazione la proclamazione della città dell’Aquila come Capitale italiana della Cultura 2026”. Così in una nota Dario Nanni, consigliere capitolino e presidente della commissione speciale Giubileo 2025. “Ritengo che questa nomina oltre a essere un’occasione di crescita straordinaria per la città – aggiunge – sia un motivo ulteriore per coinvolgerla in eventi e iniziative con la città di Roma in occasione del Giubileo, così come previsto dall’atto che ho presentato e che è stato approvato lo scorso febbraio in Consiglio Comunale. Ricordo che L’Aquila, definita nel 2022 da Papa Francesco come la capitale del perdono, della pace e della riconciliazione è il capoluogo più vicino a Roma, e condivide con la Capitale un profondo legame storico, culturale e spirituale che fonda le sue radici nel rito della Perdonanza Celestiniana, precursore del primo grande Giubileo della storia nel 1300”.
“Per queste ragioni – conclude Nanni – creare un asse tra Roma e L’Aquila, con l’organizzazione di eventi e iniziative culturali che permettano ai turisti e ai pellegrini che arriveranno per il Giubileo di visitare e godere del patrimonio artistico culturale di entrambe le città, una la Capitale d’Italia e l’altra la Capitale della Cultura 2026, è un’occasione straordinaria che non possiamo assolutamente perdere”.