L’Aquila: Furti in casa inagibile, due arresti da parte dei carabinieri nei confronti di una coppia rumena di 40 e 46 anni. L’appartamento preso di mira in via San Sisto dichiarato inagibile dal sisma del 2009.
Ai soggetti fermati e’ stato chiesto a quale titolo si trovassero in quell’appartamento ed e’ apparso subito chiaro che fossero entrati mediante forzatura della serratura essendo senza fissa dimora pur avendo stabile residenza nella citta’ di L’Aquila. A seguito di ulteriore controllo gli stessi sono stati trovati in possesso di numerosi oggetti che per la loro varieta’ e’ sembrato assai singolare potessero essere di loro proprieta’. Interrogati sulla provenienza di quei manufatti non hanno saputo fornire spiegazioni valide. Dal momento che l’attivita’ svolta nella notte dai militari dell’Arma era finalizzata a reprimere reati predatori in genere e quelli riferiti ai furti in abitazione di cui molti residenti si erano lamentati, i carabinieri hanno ispezionato l’intero stabile. Proprio l’abitazione posta di fronte all’appartamento dove erano stati trovati i due, in passato era gia’ stata ‘visitata’ da malintenzionati che avevano asportato refurtiva per un valore rilevante. Contattata la proprietaria di detta unita’ abitativa le sono stati mostrati gli oggetti rinvenuti nella disponibilita’ della coppia e, senza ombra di dubbio, sono stati riconosciuti quali articoli tenuti all’interno della sua abitazione e che non erano stati asportati dai ladri nelle loro precedenti ‘incursioni’ in quell’appartamento. E’ quindi apparso immediato il collegamento fra le persone fermate, la refurtiva e la loro presenza nelle immediate vicinanze dal luogo del furto e, pertanto, sono stati arrestati per furto in abitazione aggravato in concorso e denunciati per violazione di domicilio per l’ingresso nell’abitazione dove sono stati trovati. Trattenuti presso la Caserma di via Beato Cesidio sono stati poi condotti in Tribunale per l’udienza di convalida dove il gip, riscontrando la validita’ dell’operato dei militari, ha emesso nei loro confronti la misura cautelare in carcere. Gli stessi sono quindi stati tradotti presso l’Istituto penitenziario di L’Aquila per l’uomo e presso quello di Teramo per la donna.