L’Aquila, morosi: corsa per pagare le bollette evase

Assalto dei morosi agli uffici del Comune dell’Aquila per pagare le bollette del gas.

L’effetto pugno duro del Comune contro i morosi del progetto Case che non hanno mai pagato dal 2010 al 2013 quelle del gas, comincia a fare il suo effetto. Negli ultimi giorni negli uffici comunali che si occupano della gestione amministrativa dei quartieri provvisori c’è stata una vera e propria corsa per pagare le bollette ignorate per anni.

La chiusura dell’erogazione del servizio con speciali rubinetti (le utenze vengono chiuse con speciali chiavi che restano nelle disponibilità esclusivamente dei tecnici comunali) è cominciata oltre una settimana fa dai quartieri provvisori di Bazzano e Sant’Elia con singolare rigore da parte del Comune, a sua volta costretto a pagare ogni mese all’Enel Gas una somma di 350mila euro per il debito generato dai morosi, debito che ammonta a oltre 11 milioni euro e che è costato anche una condanna da parte della Corte dei Conti.

Ora il rigore nel pretendere il recupero delle somme dovute sta avendo un effetto inaspettato anche nei confronti dei morosi parziali, coloro che hanno, cioé, soltanto alcune bollette arretrate e che si presentano agli uffici in via XXV Aprile anche soltanto per chiedere informazioni sulla propria situazione nel timore di vedersi staccare il gas a ridosso dei mesi autunnali.

Una corsa ai ripari che va oltre ogni aspettativa per il Comune. “Abbiamo incassato più nell’ultimo mese che nell’ultimo anno”, spiega il responsabile del servizio progetto Case e Map, Carlo Bolino.

Anche per quanto riguarda gli sfratti delle famiglie che non hanno mai pagato gli affitti, proprio in questa settimana i quattro sfratti programmati sono saltati perché, spiega il tecnico Bolino, “i cittadini sono corsi a pagare”.

Sarà pronta, intanto, entro la fine di settembre la convenzione tra Comune dell’Aquila e Guardia di Finanza per stanare i “furbetti dell’Isee”. Una decisione nata in seno alla lotta ai cittadini residenti nei quartieri post-sisma evasori del canone di compartecipazione, una sorta di affitto che deve essere pagato per aiutare il Comune nella gestione del progetto Case e dei villaggi Map. C’è infatti il sospetto che molti nuclei familiari abbiano messo in atto stratagemmi non proprio legali per evitare di pagare, facendo risultare un Isee più basso.

Sono circa una sessantina al giorno le persone che si presentano agli sportelli per pagare le bollette non saldate dal 2010 che arrivano anche a 8mila euro. Per queste situazioni di evasione “datata” il Comune non consente di rateizzare.

Il servizio del Tg8:

height=315

Marianna Gianforte: