Anche in Abruzzo i centri commerciali oggi protestano contro le chiusure imposte dal governo nel fine settimana e prefestivi.
Saracinesche abbassate stamattina in 1.300 centri commerciali di tutta Italia per protestare contro le chiusure del weekend. Una serrata simbolica, di pochi minuti, che ha interessato 30 mila negozi e supermercati.
Mentre nei centri commerciali tutti i negozi restano chiusi, ad eccezione delle attività che al loro interno vendono beni di prima necessità come supermercati oppure le librerie, a tutti gli altri negozi esterni è consentito, invece, di restare aperti.
All’Aquila il centro commerciale L’Aquilone ha aderito all’iniziativa nazionale abbassando le serrande dei propri negozi per qualche minuto e poi facendo ascoltare l’inno di Mameli ed un messaggio, in filo diffusione, per illustrare le motivazioni della protesta ai clienti.
La direttrice dell’Aquilone Valentina Bianchi ha spiegato che questa decisione “di non consentire la riapertura dei negozi interni al centro commerciale è inspiegabile e va rivista al più presto. Qui ci sono oltre 500 dipendenti più l’indotto che è notevole.
Dietro alla protesta a livello nazionale, invece, ci sono 780.000 lavoratori che chiedono l’immediata revoca delle misure restrittive che da oltre 6 mesi impongono la chiusura dei negozi nei festivi e prefestivi, i giorni più importanti della settimana, in termini di ricavi, e fondamentali per aiutare la ripresa economica delle attività commerciali e del Paese”.