Sequestrati circa 900 mila euro dal conto della curatela fallimentare di un’impresa edile impegnata nella ricostruzione del post terremoto a L’Aquila.
Gli agenti della sezione Reati contro il patrimonio della squadra Mobile della Questura dell’Aquila hanno sequestrato circa 900 mila euro dal conto della curatela fallimentare dell’impresa edile vicentina Steda Spa, già impegnata a L’Aquila in lavori di ricostruzione post-terremoto 2009 e al centro dell’inchiesta “Do ut des” della procura della Repubblica aquilana su presunte tangenti negli appalti privati. Inchiesta partita nel 2014, quando l’allora vice sindaco Roberto Riga, indagato,rassegnò le sue dimissioni. Il sequestro è stato disposto dal sostituto procuratore David Mancini nell’ambito di una nuova inchiesta penale per appropriazione indebita contro ignoti. L’indagine è partita da un esposto dell’azienda aquilana Silva, che accusa la Steda di appropriazione indebita per aver incassato il quarto e quinto stato di avanzamento dei lavori (Sal) della commessa per l’intervento di ristrutturazione di Palazzo Carli, sede dell’Universita’, per oltre 1 milione di euro. Steda e Silva erano in Ati per realizzare il lavoro in questione. L’indagine dovrà dimostrare anche i motivi per i quali il Comune ha pagato il Sal alla Steda nonostante, come scrivono i legali della Silva nella denuncia, la ditta del capoluogo avesse comunicato ai funzionari dell’ente che c’erano decreti ingiuntivi per spettanze non pagate da Steda a Silva.