Avrebbero utilizzato 1,6 milioni di euro destinati a riavviare l’attivita’ delle imprese del settore lattiero dopo il terremoto del 2009, per far fronte a vari pagamenti ed emolumenti personali.
Per questo, 13 persone devono rispondere di malversazione ai danni dello Stato, al termine di attivita’ d’indagine condotta dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza dell’Aquila e coordinata dal sostituto procuratore Simonetta Ciccarelli. Nei guai sono finiti 13 componenti, a vario titolo, del Consorzio produttori latte della Conca aquilana, Valle dell’Aterno e Gran Sasso d’Italia, societa’ cooperativa in liquidazione. Secondo l’accusa, dopo aver ottenuto il finanziamento attraverso fondi comunitari Por-Fesr assegnati dalla Regione Abruzzo per
“ricostruire il potenziale produttivo agricolo, omettevano di destinarlo alle finalita’ di pubblico interesse, destinandolo – si legge nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari – ai componenti del Cda, ai sindaci, al pagamento di fornitori e dipendenti e alle spese dell’ordinaria amministrazione del Consorzio distribuendolo tra i soggetti”.