Non c’è stato nero su bianco tra l’Asm e il consorzio Cogesa sul conferimento dei rifiuti aquilani nella discarica peligna. In sostanza l’accordo è mancato sulla questione delle nuove tariffe che il Cogesa vuole applicare per l’uso dell’impianto di Noce Mattei
Il contratto è ormai scaduto il 31 dicembre scorso ma si è andati avanti con una proroga a suon però di polemiche anche da parte dei sindaci dell’Aquila e Sulmona che non se le sono mandate a dire.
Il Cogesa, guidato dall’amministratore Franco Gerardini, starebbe per inviare all’Aquila il preavviso di stop al conferimento dei rifiuti lasciando un margine di 30 giorni. L’amministratore unico di Asm invece Lanfranco Massimi ipotizza di bandire una gara per trovare una nuova discarica. Insomma di nuovo tensione alle stelle. Massimi è stato perentorio. Ha detto che l’Asm si rifiuta di pagare di più di quanto previsto sul contratto per le annualità precedenti come chiede il Cogesa e ha aggiunto che non ha neanche avuto indicazioni chiare sulla tariffa per il futuro. Il Cogesa non vive una situazione facile e l’amministratore ha spiegato che sta aspettando e che se la situazione non dovesse sbloccarsi a breve o se dovesse davvero arrivare il preavviso di stop si sarà costretti ad andare a gara per individuare un nuovo sito. A meno che non intervenga l’autorità regionale sui rifiuti ad indicare altra strada. Insomma situazione sempre più ingarbugliata. Gerardini nei giorni scorsi ha mandato una lettera ad Asm con la proposta delle nuove tariffe scrivendo che la tariffa definitiva per il 2023 verrà stabilita dall’assemblea dei soci, dunque una cifra ad oggi non c’è. Ma si capisce che sarà un costo superiore perché il consorzio fa riferimento agli equilibri economici finanziari del Cogesa e all’incidenza dei costi energetici. Cifra che quindi dovrebbe aggirarsi tra i 145 e i 150 euro a tonnellata più IVA da rivalutare annualmente in base a quanto stabilito dall’assemblea dei soci.
Il Cogesa andrebbe a prevedere uno sconto del 5% in caso di risultato di miglioramento merceologico dei rifiuti urbani indifferenziati conferiti in discarica. Una cifra più alta dei 110 euro pagati sino a questo momento. L’inghippo sta nel fatto che il Cogesa chiede l’aumento anche per gli anni passati. Invece di 110 euro pagati dall’Asm nel 2021, il Cogesa ne chiede 120, cifra fissata dall’assemblea dei soci del consorzio. Per il 2022, ne chiede 127,27 motivando l’aumento con la crisi energetica. Fatto sta che l’Asm non ha intenzione di cedere. I tempi per una gara sono quelli che sono e la città rischia davvero di ritrovarsi senza un punto di conferimento laddove non si trovasse un accordo.