Sarà il parroco della Cattedrale di S.Giustino a Chieti, Don Nerio Di Sipio, a dover rispondere alle Autorità della parete sfondata senza autorizzazione lo scorso 29 settembre, oltre la quale venne rinvenuto un corpo mummificato.
La Procura di Chieti gli ha notificato l’avviso di garanzia frutto di una segnalazione fatta dalla Sovrintendenza che, secondo prassi, dopo aver comminato una sanzione di poco meno di 500 euro, ha inviato una nota ai magistrati che hanno, a quel punto, aperto d’ufficio un fascicolo. Si tratta di lavori di apertura di un varco in un muro all’interno della Cattedrale effettuati a fine settembre, lavori che sarebbero dovuti essere autorizzati essendo quelli luoghi sotto il vincolo della Sovrintendenza. Don Nerio ha già fatto sapere di non essere a conoscenza di quei lavori e che si tratta di locali in uso all’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti, presso la quale sono, tra l’altro, depositate le uniche chiavi. Tuttavia la Procura ritiene che, in qualità di unico legale rappresentante della parrocchia, la responsabilità ricada su di lui. Il prossimo 15 novembre Don Nerio Di Sipio, accompagnato dal suo avvocato Stefano Marchionno, potrà chiarire davanti ai magistrati la sua posizione. Va anche precisato che si tratta di un reato minimo che va da una sanzione pecuniaria consistente, ma che in casi più gravi, può anche spalancare le porte del carcere, nello specifico, però, è la stessa Sovrintendenza a ridimensionare l’accaduto, negando la presenza di danni significativi al bene culturale.