Nei giorni scorsi nel comune di Lecce nei Marsi è stata trovata la carcassa di un giovane lupo maschio che potrebbe essere stato avvelenato. Gli esami saranno eseguiti dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo. Aperta un’inchiesta dalla Procura di Avezzano.
Il veterinario Di Pirro, che ha ispezionato la carcassa nella sede di Pescasseroli del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ha escluso che la morte sia stata causata da un’arma da fuoco, da un laccio oppure da traumi ed ha aperto il fascicolo per ipotesi di avvelenamento secondo le procedure codificate dall’apposito Decreto del Ministero della Salute.
In una nota del Parco si legge che “Immediatamente è stata allertata la centrale operativa dei Carabinieri per chiedere l’intervento di un Nucleo Cinofilo Antiveleno (NCA). Nella mattina di lunedì 17, il NCA di Assergi, ai comandi del brigadiere capo Alessandra Mango, unitamente a personale della stazione forestale di Lecce nei Marsi e del personale del Servizio di Sorveglianza del PNALM, ha svolto la prima ispezione dell’area, in località Perdito del Comune di Lecce nei Marsi, dove sono stati rinvenuti materiali classificabili come esche, al cui interno erano presenti sostanze estranee le cui caratteristiche erano riconducibili a prodotti usati in agricoltura e quindi, a tutti gli effetti delle esche avvelenate.
I materiali rinvenuti sono stati sequestrati e inviati all’Istituto Zooprofilattico di Teramo per gli esami di competenza, analogamente a quanto fatto per la carcassa del lupo. Si è in attesa dei risultati che saranno comunicati alla competente Procura della Repubblica di Avezzano. La perlustrazione dell’area è stata ripetuta anche nella mattina di martedì 18 febbraio, per fortuna con esito negativo.
Si deve purtroppo riscontrare come, nonostante la campagna di sensibilizzazione e l’azione di prevenzione e controllo condotta dal Parco e dai Carabinieri Forestali, anche grazie al supporto irrinunciabile dei cani antiveleno, il fenomeno legato all’uso di esche e bocconi avvelenate continua drammaticamente a interessare territori circostanti il Parco, minacciando la fauna, come il lupo, l’orso marsicano ecc., ma anche gli animali domestici”.