Reazioni politiche ed anche la dura presa di posizione dell’Anm per il post del coordinatore di Lega Abruzzo Bellachioma su presunte indagini per trattenimento illecito nella vicenda della nave Diciotti a Catania.
Il parlamentare e coordinatore di Lega Abruzzo Giuseppe Bellachioma al centro di una polemica rilanciata da tutte le testate nazionali per un suo post pubblicato su Facebook. Condividendo la nota di Matteo Salvini nella quale si fa riferimento ad un presunto fascicolo aperto contro ignoti dalla Procura per trattenimento illecito e sequestro di persona, in relazione alla vicenda della nave Diciotti ferma al Porto di Catania con oltre 100 immigrati a bordo e nella quale il Ministro dell’Interno invita la Procura stessa ad indagare su di lui, il Post Scriptum di Bellachioma che ha scatenato le reazioni recita: “Se toccate il capitano vi veniamo a prendere sotto casa…occhio!!”. Lo stesso Bellachioma, che ha prontamente rimosso il post, annuncia una conferenza stampa per domani, nella quale chiarirà sulla vicenda, ma intanto agenzie di stampa prese d’assalto da note d’indignazione per una dichiarazione che, a detta di molti, ha tutta l’aria di una vera e propria minaccia. Reazioni, ovviamente, provenienti dal mondo politico, ma la più autorevole giunge dall’Associazione Nazionale Magistrati:
“Si tratta di una azione di una inaudita gravità che rappresenta un inaccettabile tentativo di interferire nella attività dei magistrati impegnati nella delicata vicenda. È un fatto senza precedenti, tenuto conto della provenienza da un parlamentare, da chi dovrebbe rispettare l’attività che svolgono tutte le Istituzioni, tra esse la magistratura. L’ANM respinge ogni tentativo di interferenza e di intimidazione, assicurando che tutti i magistrati svolgono e continueranno a svolgere i propri compiti rispondendo esclusivamente alla legge, per cui ogni tentativo di condizionamento sarà vano”.
Sulla vicenda interviene anche il dimissionario Presidente della Regione e Senatore Pd Luciano D’Alfonso che annuncia un esposto contro Bellachioma:
“Le dichiarazioni dell’onorevole leghista abruzzese Giuseppe Bellachioma sono di una gravita’ inaudita e destano grande preoccupazione. Sul piano politico sembra essere ritornati al periodo fascista, durante il quale l’indipendenza della magistratura fu completamente annullata e qualche magistrato coraggioso subiva atti di intimidazione non dissimili da quello messo in atto da Bellachioma”. Lo dichiara il senatore abruzzese del Pd, Luciano D’Alfonso, capogruppo dem in commissione Finanze a Palazzo Madama. “Dire, rivolto ai magistrati: ‘Se toccate Salvini veniamo a prendervi a casa’ equivale alle parole di minaccia ‘Chi tocca il Duce avra’ piombo’ rivolte al magistrato Mauro Del Giudice che mise sotto accusa i fascisti indiziati dell’omicidio di Matteotti. Il clima e’ questo e le forze democratiche hanno il dovere di non sottovalutarne i rischi, anche se la magistratura ha preso posizione ferma contro questa inaccettabile condotta”, avverte il parlamentare. “Sul piano piu’ strettamente giuridico – prosegue D’Alfonso del Pd – le parole di Bellachioma integrano, a mio avviso, il reato previsto dall’art. 338 del Codice penale, per il quale presentero’ formale denuncia alla Procura della Repubblica. Si tratta infatti di una minaccia al corpo giudiziario per ‘impedirne in tutto o in parte o per turbarne comunque l’attivita””. “Il presidente del Consiglio Conte e i due vice presidenti Salvini e Di Maio hanno il dovere di prendere le distanze dalle affermazioni irresponsabili di un parlamentare che sostiene il governo”, sostiene D’Alfonso, che aggiunge: “Risulta poi inammissibile il silenzio del ministro della Giustizia Bonafede, che ha il dovere di intervenire a difesa della autonomia e indipendenza della Magistratura. L’onda populista che si sta allungando e che colpisce tutti i Poteri dello Stato attraverso opere di bullismo espressivo non puo’ essere piu’ tollerata da chi ha ruolo politico nei territori e in Parlamento”, conclude il parlamentare dem.
Bellachioma si scusa: “Non volevo minacciare toghe”
“Sinceramente colpito e profondamente rattristato dalle reazioni seguite a un mio post di ieri, intendo scusarmi e chiarire: in nessun modo intendevo attaccare, né tantomeno minacciare, la Magistratura, del cui lavoro ho profondo rispetto”. Così il un post su Fb il parlamentare abruzzese della Lega Giuseppe Bellachioma si scusa per il suo post scritto in difesa di Salvini. “Il mio commento era mosso solo dalla reazione alle migliaia di insulti e attacchi a cui ogni giorno sono sottoposti Matteo Salvini e la Lega, dalle minacce di morte – sia sui social che sui muri delle città -, fino all’ordigno fatto esplodere recentemente davanti a una nostra sede. Ho ora ben compreso come le mie parole, scritte con leggerezza in un momento di forte emotività, possano aver generato sconcerto e aver offeso persone e istituzioni, non era questa la mia intenzione. Come sempre, oggi come ieri, io e la Lega dell’Abruzzo affronteremo la durezza della battaglia politica unicamente con la forza delle nostre idee e con l’amore per il nostro Paese”.