Legge regionale sul Demanio: Assobalneari promuove il dispositivo della Regione Abruzzo in contrasto con le critiche di Sib Confcommercio e Fiba Confesercenti.
In una lunga nota diffusa dal coordinatore regionale Ottavio Di Stanislao, viene giudicata positivamente la legge 329/2016 che vede come primo firmatario il consigliere del Pd Luciano Monticelli. In particolare all’articolo 3 (comma 3), dove viene codificato e sancito per la prima volta in Italia il principio del legittimo affidamento. Si legge infatti nel dispositivo :
“Nell’esercizio delle proprie funzioni i Comuni garantiscono che il rilascio di nuove concessioni avvenga senza pregiudizio del legittimo affidamento degli imprenditori balneari titolari di concessioni rilasciate anteriormente al 31 dicembre 2009”.
Il tutto nella consapevolezza che le Regioni esercitano la potestà legislativa nell’ambito e nei limiti dei principi fondamentali espressamente determinati dallo Stato. Precisa ancora nella nota Di Stanislao:
“Da questo limite insuperabile discendono le ragioni in base alle quali vengono cassati dalla Corte costituzionale molti provvedimenti legislativi regionali, come accaduto nel recente passato alle leggi delle regioni Abruzzo, Marche, Friuli ecc., e come, del tutto plausibilmente, accadrà anche alla legge Toscana, attualmente sub judice, impropriamente e non a proposito citata da taluni per avanzare riserve nei confronti della Regione Abruzzo . Per quanto riguarda il provvedimento normativo mirante all’affermazione del principio del legittimo affidamento, viceversa, la sua conversione in legge apre scenari densi di prospettive positive da parte dei concessionari abruzzesi, da concretizzarsi con successivi e plurimi regolamenti ed atti amministrativi, volti a disciplinare in concreto gli istituti desumibili dalle leggi statali in materia e dai principi dell’ordinamento comunitario evidenziati, da ultimo, dalla sentenza del 14 luglio 2016 della V^ Sezione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Il principio del legittimo affidamento trova affermazione in molti rami del diritto e in particolare nei rapporti tra la pubblica amministrazione e il privato cittadino. La sua violazione può scaturire non solo da un atto illegittimo, sindacabile sotto il profilo dell’eccesso di potere, ma anche a seguito dell’adozione di un atto legittimo ma dannoso. La giurisprudenza formatasi nell’ambito del diritto europeo ha inciso considerevolmente sull’affermazione del principio e della sua tutela. Il legittimo affidamento è dunque un canone dell’azione amministrativa, connotata dall’imparzialità, che discende dalla nozione di uguaglianza sostanziale sancita nell’art. 3 della Costituzione. Nei rapporti tra cittadino e pubblica amministrazione, il principio del legittimo affidamento tutela la posizione del soggetto che subisce un pregiudizio a causa dell’intervento dei pubblici poteri, di una modifica normativa, di un comportamento della pubblica amministrazione, che frustrano una sua aspettativa legittima, proprio perchè ingenerata da un fatto, da un comportamento della pubblica amministrazione. Tali atti, anche protratti nel tempo, possono indurre nel cittadino un affidamento legittimo sul perdurare di una situazione di vantaggio, connessa all’esercizio del potere legislativo e amministrativo della pubblica amministrazione, nella quale lo stesso in totale buona fede confida. Tale posizione del privato è considerata meritevole di tutela dall’ordinamento, che appresta rimedi ripristinatori e risarcitori ove venga violata. Legittimo affidamento, quindi, come certezza delle regole che sostanziano l’agire della P.A. e tutela dell’equo trattamento dei cittadini nei casi concreti. Il legittimo affidamento non è direttamente contemplato nei Trattati dell’Unione, ma è parte sostanziale dell’ordinamento comunitario sulla scorta della consolidata giurisprudenza della Corte di Giustizia. In ambito europeo il legittimo affidamento riguarda non solo gli atti amministrativi ma anche gli atti legislativi e opera nei rapporti tra gli stati membri, tra questi e le istituzioni comunitarie, tra queste ultime e i cittadini. Il legittimo affidamento, in sostanza, è un corollario del principio di buona fede, quale insieme delle regole di correttezza che devono connotare lo svolgimento di un rapporto giuridico. La buona fede, quale leale cooperazione ed espressione di solidarietà, è un dovere che impone alle persone fisiche o giuridiche, private o pubbliche, di comportarsi lealmente nel compimento di atti giuridicamente rilevanti, in grado di produrre effetti nella sfera giuridica altrui. Per queste ragioni non possiamo che accogliere positivamente la novella della Regione Abruzzo, in particolare in un momento di grande incertezza normativa e insicurezza per il futuro, quale è quello che le imprese turistico-balneari stanno vivendo oramai da alcuni anni.”