Al coro di no all’ampliamento “eccessivo” dei trabocchi si unisce anche Confesercenti che chiede alla Regione di non “snaturare la piccola ristorazione sul mare”.
Anche Confesercenti, insieme al consigliere regionale del Pd Silvio Paolucci e al Movimento 5 Stelle, esprime perplessità sulla proposta di legge regionale salva-trabocchi che dà il via libera a ristoranti da 210 metri quadrati sulle storiche macchine da pesca che sono diventate ormai attrattive turistiche della costa abruzzese.
Il consigliere Silvio Paolucci sulla sua pagina Facebook questa mattina ha scritto: ” Accolta la nostra proposta di audire i portatori di interesse su questo tema importante per il turismo abruzzese. Proposta di legge sui trabocchi rinviata alla prossima seduta per favorire un’ampia partecipazione al dibattito al fine di migliorare la proposta in discussione”.
Il consigliere regionale pentastellato Pietro Smargiassi aveva attaccato il centrodestra dichiarandosi sorpreso dalle “Nuove e importanti modifiche all’utilizzo dei trabocchi: strutture dal forte valore storico e caratterizzanti la nostra costa. La proposta di legge arriva nella II commissione (prevista oggi prima del consiglio regionale) priva sia del parere legislativo che di quello finanziario dei competenti uffici e, inoltre, viene inserita a margine di altre norme. Soprattutto la proposta arriva senza che sul tema siano state ascoltate le varie sigle e organizzazioni interessate che verranno, in futuro, investite dalle decisioni assunte dal Governo della Regione”.
Il direttore di Confesercenti Abruzzo Lido Legnini e il presidente di Confesercenti Chieti Franco Menna affermano che “I trabocchi sono un patrimonio per il turismo abruzzese e vanno valorizzati nel rispetto del mare. Pensare di trasformarli in mega ristoranti sul mare è profondamente sbagliato e molto provinciale. Una proposta che ci vede fermamente contrari non solo perché c’è il rischio di cementificare la parte di costa che sta attirando sempre maggiore attenzione, ma anche perché sono centinaia di ristoranti sulla costa che verrebbero penalizzati”.
Il Servizio del Tg8:
In una nota della Fiesa Confesercenti Abruzzo si legge, inoltre, che il turismo enogastronomico è un segmento produttivo in crescita e nella sola Europa sono circa 600mila le vacanze all’insegna dell’enogastronomia e oltre 20 milioni i viaggi che includono tali attività che attraggono anche gli italiani.
“L’interesse verso le esperienze enogastronomiche è in forte aumento rispetto agli anni scorsi: il 92% dei turisti è coinvolto positivamente nelle attività legate al food e al beverage. Non è un caso che per il 21% le attività gastronomiche hanno rappresentato la principale attrattiva di viaggio, mentre il 58% fa vacanza immerso nelle esperienze enologiche.
L’Abruzzo ha tutte le caratteristiche per stare in questo fenomeno con grande beneficio per tutte le attività economiche del settore alimentare e agroalimentare. In questo ambito, gioca un ruolo strategico la cosiddetta “Costa dei Trabocchi” che ha costruito e costruisce gran parte dell’attrattiva turistica regionale. Queste “Macchine da pesca”, nell’immaginario collettivo dei turisti, sono garanzia di pluralità di proposte, attività innovative ed autentiche, come esperienze enogastronomiche, visite guidate, spesso abbinate ad altre esperienze. La scelta di mete turistiche tende a ricadere su queste destinazioni dei Trabocchi che offrono un’offerta ampia e varia oltre che caratteristica del luogo.
La valorizzazione della Costa dei Trabocchi passa attraverso la qualità ambientale, nonché dell’offerta enogastronomica. Ma per garantire lo sviluppo e il consolidamento di queste attività è necessario adeguare il “Sistema dei Servizi” e il “Sistema della sicurezza”. Guardiamo con interesse ai protocolli che le Camere di Commercio e i Flag propongono per la realizzazione dei “Contratti di Costa” utili a definire le azioni da mettere in campo anche in collaborazione con i pescatori, gli operatori del turismo balneare ed enogastronomico e gli amministratori dei comuni interessati. Tutto questo deve tendere alla a fluidificare le opportunità finanziarie collegate che potrebbero permettere di affrontare il tema della valorizzazione e dello sviluppo economico anche in chiave di sostenibilità ambientale.
Sono necessarie azioni coraggiose che mirano alla riqualificazione dei Trabocchi, con strumenti di finanziamento organici e certi degli interventi necessari che possano far sostituire la volontarietà e spontaneità degli interventi con azioni mirate e condivise. La salvaguardia dei Trabocchi, merita davvero azioni comuni affinché queste “Macchine” siano definitivamente riconosciute quali beni d’interesse storico-culturale.
Per questo sono necessarie anche operazioni che ne esaltino l’innegabile interesse storico e culturale legati, come sono, indissolubilmente all’economia e all’evoluzione storica ed economica del territorio. Per tutto questo, bisogna assolutamente evitare l’adozione di provvedimenti autoritativi centralistici, in quanto sono necessari strumenti di programmazione negoziata e partecipata per permettere la scelta di un sistema di regole in cui i criteri di pubblica utilità, rendimento economico, valore sociale e sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di tutto il bacino costiero”.