Legnini al “Palermo chiama…Pescara risponde”: “Dagli atti dececretati l’eredità di Falcone”. Il vice presidente del Csm a Pescara alla manifestazione in Comune.
“Questo venticinquesimo anniversario dalla strage di Capaci, dalla barbara uccisione di Falcone, con tantissimi giovani in Abruzzo e con tantissime manifestazioni in Italia, si sta rivelando un momento di assoluto rilievo”.
Cosi’ il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini, a magine dell’incontro, a Pescara , “Palermo chiama Italia…#PescaraRisponde”, sulle figure dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino in occasione del XXV anniversario delle stragi di Capaci e di via D’Amelio” . Presenti anche il sottosegretario alla Giustizia, Federica Chiavaroli, il presidente nazionale dell’A.I.G.A (Associazione italiana giovani avvocati) Michele Vaira e il sindaco di Pescara Marco Alessandrini.
“Un momento di rilievo – ha proseguito Legnini – anche in virtu’ delle iniziative che il Csm ha assunto non soltanto nel rievocare Giovanni Falcone, ma anche nel diffondere appunto questo messaggio forte proveniente della sua eredita’: quello della diffusione della legalita’ in funzione di lotta alla mafie, tutte le mafie. Dalla desecretazione e pubblicazione, da parte del Csm, di tutti gli atti, quelli piu’ difficili sul rapporto sofferto tra Falcone e il Csm, emerge l’eredita’ piu’ forte e autentica di Giovanni Falcone. Quelle sue intuizioni – ha proseguito Legnini – quelle sue idee, quelle sue proposte, quelle sue sofferenze, quel suo isolamento, furono alla base delle scelte ed anche degli eventi cosi’ tragici che nel corso di alcuni anni costituirono una vera e propria strettoia della storia del nostro Paese, che cambiarono la storia del nostro Paese”.
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