Lettomanoppello: si svolgerà sabato prossima presso la Sala Comunale “Wojtila” il convegno “Gioco d’azzardo: Multidimensionalità del Fenomeno e Risorse Territoriali”.
Nell’ambito del Progetto Regionale di sensibilizzazione e prevenzione sul Gioco d’Azzardo “A che gioco giochiamo”, si terrà sabato 20 gennaio 2018, alle ore 17.00, nella Sala Comunale “Wojtila” di Lettomanoppello, il convegno “Gioco d’Azzardo: Multidimensionalità del Fenomeno e Risorse Territoriali”, incontro sulla ludopatia, problema riguardante un’ampia fascia di popolazione, senza limiti di età e di sesso. Se ne discuterà con Natalino Farao, referente del progetto regionale, mettendo in campo anche strategie per combattere il fenomeno. L’evento è realizzato col Patrocinio del Comune di Lettomanoppello, col finanziamento della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno e con la collaborazione dell’Associazione Regionale dei Club Alcologici Territoriali (Metodo Hudolin). A tal proposito, ci ha spiegato l’Assessore comunale alle Politiche Sociali, Luciana Conte:
“L’evento nasce da un macro progetto di sensibilizzazione su tematiche che hanno gravi ripercussioni psico – sociali. In questi tre anni di assessorato ne abbiamo sfiorati molti: dalla violenza sulle donne e di genere, al bullismo e al cyber bullismo,dalla tossicodipendenza all’ omicidio stradale. Questo è il secondo incontro sulla ludopatia, fatto da un professionista che oltre studiare il fenomeno, propone soluzioni concrete, attraverso dei gruppi di auto aiuto che supporta settimanalmente a Manoppello Scalo. Purtroppo – ha continuato la Conte – gli uffici sociali accusano il colpo dell’utenza,che una volta speso stipendio e pensioni, si rivolge a noi per pacchi alimentari o pagamenti di bollette. La ludopatia è un fenomeno che sul nostro territorio si è diffuso a macchia d’olio, coinvolgendo molte donne che si avvicendano, nei locali con slot, in una spasmodica ricerca di fortuna. È obbligo degli amministratori – ha concluso l’Assessore alle Politiche Sociali – denunciare il fenomeno, ma allo stesso tempo, bisogna trovare strategie per arginare il danno ed aiutare chi riconosce la dipendenza”.