Saranno ricordate con un convegno ed una serie di iniziative le tre giovani operaie Rosa, Brigida e Filomena, morte nell’aprile di 150 anni fa alla Miniera di Santa Liberata a Lettomanoppello.
Domenica prossima, con inizio alle ore 16.30, si terrà presso il Centro Informazioni del Parco Nazionale della Maiella in Largo Assunta a Lettomanoppello, un convegno dal titolo “Miniera di Santa Liberata: a 150 anni dalla tragedia delle tre giovinette” e sottotitolo “Le Miniere della Maiella un patrimonio da riscoprire e valorizzare”, un evento commemorativo sulla tragedia delle tre ragazze lettesi Rosa, Brigida e Filomena che hanno perso la vita il 1 aprile 1869, 150 anni fa, compiendo il proprio dovere sul posto di lavoro nella Miniera di Santa Liberata, andando incontro a un tragico e fatale epilogo a causa di una frana che le seppellì. L’evento è patrocinato dal Comune di Lettomanoppello, dalla locale Pro Loco Tholos e dal Gruppo Ricerca Archeologica Industriale Maiella (Graim). A tal proposito interverranno: il Sindaco di Lettomanoppello, Giuseppe Esposito che porgerà i saluti istituzionali; il moderatore sarà invece Simone D’Alfonso, Vicesindaco di Lettomanoppello e Assessore alla Cultura; Daniela D’Alimonte, dirigente scolastico che parlerà di “Storie di donne e di lavoro”; Sandra Di Felice con un intervento su “Donne lettesi in miniera: la tragedia di Santa Liberata nel 150esimo anniversario”; il Sindaco di Roccamorice, Alessandro D’Ascanioche farà un approfondimento su “Le miniere della Maiella una storia industriale italiana”; Dino Di Cecco dell’Associazione Graim che analizzerà la “Valorizzazione e le prospettive future dei siti minerari”; conclusioni affidate al Senatore Luciano D’Alfonso che parlerà del “Masterplan, Parco Didattico del Lavino”. Per l’occasione, il giovane artista locale, lo scalpellino Mirko D’Alfonso, ha realizzato un’opera in pietra della Maiella per ricordare e onorare la memoria di queste giovani donne operaie Lettesi che verrà inaugurata alla fine del convegno. Ecco brevemente quanto di tragico avvenne a Lettomanoppello il 1 aprile 1869, tramite la “Cronaca Napoletana”, dal 1 marzo al 31 dicembre 1869, custodita presso la Biblioteca Provinciale di Napoli:
“Lettomanoppello. Disastro. Verso l’una e mezzo pomeridiana l’imboccatura di uan cava della miniera di bitume detta di S.Liberata si è chiusa d’un tratto per una frana, che staccatasi impetuosamente, vi è precipitata di sopra: alcuni attribuendo questo fatto al tremuoto che avvenne ieri in vari punti degli Abruzzi, altri ad infiltramenti di acqua. Gli operai che vi stavano lavorando, fra cui tre giovanette, vi sono rimasti seppelliti. Alla nuova di tanta sventura sono corsi immediatamente il sindaco Luigi de Sanctis e il direttore della società degli scavamenti sign. Leopoldo Ferretti: e con essi la popolazione. E tutti all’improbo lavoro di togliere la terra con vanghe, zappe e cofani, niuno escluso, dal ricco gentiluomo al povero contadino, dagli uomini di chiesa ai carabinieri, sparita ogni differenza di condizioni e di età, facendo ognuno a gara per far presto. Erano quindici vite che si dovevano salvare. E a salvarle si univano pure le popolazioni vicine accorse anch’esse con i loro sindaci. Alle tre dopo mezzanotte, dopo circa sedici ore di fatiche e di ansia, la frana è finalmente sparita, l’apertura della cava è sgombra, gli operai abbracciano i loro salvatori. Ma essi non sono tutti. Ne mancano tre. Sono le tre giovanette”.
Nel ricordo delle tre giovani vite stroncate brutalmente, prematuramente e improvvisamente, rivive lo spirito di laboriosità, solidarietà e di unione della comunità lettese, la cui storia ed identità si è sviluppata di pari passo con l’evoluzione dell’attività estrattiva nelle cave di pietra della Maiella e nelle miniere di bitume.