L’ex parroco di Pizzoli accusato di omicidio

PICCOLIPAOLO

Don Paolo Piccoli, ex parroco di Pizzoli , a L’Aquila, è accusato dalla Procura della repubblica di Trieste dell’omicidio di un sacerdote di 93 anni.

Quando era parroco a Pizzoli era salito alla ribalta delle cronache per le sue crociate contro i comunisti, per la battaglia per decibel troppo alti delle campane della sua parrocchia e per le sue singolari prese di posizione. Ora deve rispondere della grave accusa di omicidio volontario don Paolo Piccoli, veronese di 52 anni. Secondo la Procura della repubblica di Trieste avrebbe strangolato don Giuseppe Rocco, un anziano sacerdote che viveva nella casa del clero del capoluogo friulano. Il pm lo ha incriminato in un’indagine che, inizialmente, lo vedeva solo come testimone. All’anziano prelato, che era il suo vicino di stanza, sarebbe stata strappata una catenina con medagliette d’oro. Ad inchiodare don Paolo ci sarebbe una serie di piccole macchie di sangue, trovate sotto il corpo di don Rocco riverso senza vita sul suo letto, che appartengono al profilo genetico dell’ex parroco di Pizzoli, come hanno accertato le analisi scientifiche dei carabinieri del Ris di Parma. Il presunto assassino si sarebbe difeso dicendo di essere affetto da una malattia dermatologica che gli provoca talvolta delle piccole emorragie, anche alle mani, e che il sangue si sarebbe potuto propagare sul letto in cui giaceva il cadavere di don Giuseppe Rocco perché fu proprio lui  a impartirgli la benedizione quando fu rinvenuto il corpo senza vita dell’anziano sacerdote. La prova del Dna è considerata dagli inquirenti la più importante, ma non l’unica. Nei giorni immediatamente precedenti alla morte di don Rocco, dalla sua stanza sarebbero spariti alcuni oggetti sacri e tra i sospettati di furto pare ci fosse proprio l’ex parroco di Pizzoli.

Il servizio del Tg8: