A Sulmona la senatrice Enza Blundo utilizza l’ufficio politico nella casa pignorata di un barista vittima di usura. Esposto in Procura di uno dei creditori.
Sta facendo discutere il caso dell’ufficio territoriale di Sulmona della senatrice del Movimento 5 Stelle Rosetta Enza Blundo. L’ immobile, al centro di una vicenda giudiziaria perchè è stato pignorato e messo all’asta, viene utilizzato come sede politica. Un ex collaboratore di giustizia, che rivendica il suo credito, ha denunciato la parlamentare aquilana. Una storia che ha avuto inizio otto anni fa quando un ex collaboratore di giustizia ha investito il denaro, ricevuto dal ministero dell’Interno a titolo di sostegno per il reinserimento sociale, per acquisire un bar. L’uomo,a titolo di caparra, aveva versato ad un socio in più rate 15mila euro. L’affare ,però, non andò in porto perchè il socio-titolare del bar, essendo finito nella spirale dell’usura per gravi difficoltà economiche, non è riuscito a restituirgli la caparra. L’uomo allora si è rivolto alla magistratura così come altri creditori che dovevano ottenere denaro dal barista. L’abitazione del barista è stata pignorata e l’uomo, per scongiurare la vendita all’asta dell’immobile, ha chiesto aiuto alla senatrice aquilana del Movimento 5 Stelle per bloccare l’iter giudiziario. La senatrice Blundo ha deciso , pertanto, di insediare i suoi uffici territoriali nell’abitazione pignorata del barista. Con una lettera inviata al presidente del Senato Pietro Grasso, al prefetto, al procuratore, al questore, al sindaco di Sulmona e al comandante dei carabinieri e della Finanza di Sulmona,la parlamentare abruzzese ha comunicato che dal 15 maggio ha istituito il suo ufficio del territorio, nell’immobile dell’esercente, per svolgere attività sul territorio e custodire materiale relativo alla sua attività. L’azione ha scatenato la reazione dell’ex collaboratore di giustizia il quale ha presentato un esposto in Procura.