Il Fai Lanciano sostiene Taranta Peligna e Roccascalegna, località abruzzesi che partecipano ai “I luoghi del cuore”, l’appuntamento finalizzato a valorizzare e promuovere borghi e monumenti più amati.
Il FAI – Fondo Ambiente Italiano, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, ha lanciato questa 10ª edizione del censimento “I Luoghi del Cuore”, che si concluderà il 15 dicembre 2020, invitando tutti i cittadini , nei piccoli borghi e nelle grandi città, nei paesi meno conosciuti e in quelli più noti, in Italia ma anche all’estero, a votare i luoghi italiani che amano di più per incoraggiare e stimolare ciascuno di noi, anche restando a casa, a fare la differenza ed essere motore di cambiamento per il proprio territorio, unico al mondo per varietà e bellezza.
Ecco le candidature:
Castello di Roccascalegna. Complesso fortilizio vuole le sue origini nel VII secolo d.c., ad opera dei Longobardi che si insediarono nell’Abruzzo meridionale e nel Molise.
In una posizione unica, quasi sospeso fra il cielo e la terra, visibile da tutto il territorio circostante attraverso scorci sorprendenti e sempre diversi, permette a chi lo visita di godere anche di panorami mozzafiato, che spaziano dal massiccio della Maiella alla valle del Sangro verso l’Adriatico.
Nei secoli, e fino al 1700, epoca in cui se ne perdono notizie storiche, passando sotto gli Svevi, gli Angioini e gli Aragonesi, il Castello di Roccascalegna ha sempre svolto funzioni di avvistamento e di difesa, e si è sviluppato seguendo le caratteristiche orografiche del terreno con mura di contenimento e torrioni destinati alle varie funzioni in ragione dell’esposizione ad attacchi esterni, e del diffondersi delle armi da fuoco.
Ormai quasi completamente distrutto, il Castello, dopo circa tre secoli di abbandono, pur avendo dato riparo alle truppe armate nelle vicende dell’Italia post-Unitaria come sede della guardia nazionale contro le gesta leggendarie del brigantaggio, torna a nuova vita solo alla fine del secolo scorso, dopo che gli ultimi proprietari, Croce Nanni, nel 1985 ne avevano fatto donazione al Comune.
Ma il Castello di Roccascalegna, non è solo storia, architettura e natura, esso custodisce una delle più intriganti leggende dei tempi feudali. Si narra che l’ultimo feudatario che lo abitò e di cui si conservi memoria, il Barone Corvo De Corvis, con un editto del 1646, avesse reintrodotto lo “ius primae noctis” in forza del quale obbligava ogni novella sposa del Feudo di Roccascalegna a passare la prima notte di nozze con lui.
Taranta Peligna. Delizioso borgo d’arte, d’acqua, natura incontaminata e della lana, è un raccolto museo diffuso che può raccontare tanti luoghi inediti da valorizzare o, semplicemente, da conoscere.
Sorge nella valle dell’alto corso del fiume Aventino, alle pendici della Majella orientale. Il nome Taranta, Tarantola fino al 1881, è strettamente correlato alla sua antica tradizione laniera, caratterizzata dalle Tarantole, famosi panni in lana pesante, che costituivano la produzione maggiore del paese.
A Taranta venivano esaurite tutte le fasi produttive dell’industria laniera ed ogni suo abitante ne era coinvolto: dal pascolo dei greggi sulla Majella, alla tintura delle stoffe, alle frange delle coperte, al commercio del prodotto finale. Taranta e la lana sono due realtà che per secoli sono andate insieme: la fortuna del paese è ruotata da sempre attorno ai suoi lanifici che sfornavano tessuti e coperte famose in tutta Italia.
La centralità della lavorazione della lana per la città portò allo sviluppo del culto di San Biagio, protettore dei lanari, e la costruzione della chiesa ad esso dedicata del XVI secolo, della quale oggi rimangono ruderi, portone ligneo e portale, bellissimi e suggestivi al centro del paese.
Il borgo antico, risalente all’età longobarda, era situato su una rupe, a strapiombo sulla Valle del fiume Aventino: un castello di cui sono ancora leggibili alcuni tratti di muratura di età medievale.
Il sito del Castello venne, infatti, parzialmente occupato dalla Chiesa Parrocchiale di San Nicola di Bari che domina dall’alto un vasto panorama di rara bellezza.
Ersilia Caporale, che guida il Fai a Lanciano, spiega che “Il censimento invita i cittadini a a votare i luoghi che vorrebbero vedere tutelati, attraverso progetti di recupero e messa in sicurezza del patrimonio storico, artistico e naturalistico che rappresenta la straordinaria ricchezza del Paese.
Per l’edizione 2020 abbiamo raccolto la proposta e la promuoviamo poiché il Sangro-Aventino è territorio a cui la nostra Delegazione guarda con molto interesse, ricco com’è di bellezze inesplorate, che riesce a sorprendere per l’unicità delle suggestioni che offre.
E’ su queste risorse tutte da scoprire che noi vogliamo catalizzare l’attenzione del grande pubblico, per questo abbiamo scelto di sostenere come Luoghi del cuore il Borgo di Taranta con la chiesa di San Nicola e il Castello di Roccascalegna. Si tratta di proposte diverse tra loro, che meritano entrambe di essere sostenute, per far sì che possano usufruire del contributo economico concesso dal Fai alle località più votate sostenendone i progetti di valorizzazione. Invito perciò tutti a votare e far votare queste località, affinché questa parte d’Abruzzo possa ottenere consensi e scalare la classifica dei luoghi italiani da non dimenticare”.
Votare è semplice gratuito, basta un click ai seguenti link :