Chieti Scalo e Pescara, secondo il report “Mal’aria” di Legambiente, sia nel 2019 che all’inizio del nuovo anno, sono le località abruzzesi in cui è stato registrato il numero maggiore di sforamenti dei limiti previsti per ozono e polveri sottili. Intanto nasce Legambici Abruzzo.
Il nuovo rapporto “Malaria” di Legambiente sui superamenti dei limiti di legge riguardanti lo smog e il traffico, con particolare attenzione alle emergenze territoriali da polveri sottili (Pm10) e per l’ozono, mette in luce una situazione sempre più critica in Abruzzo, visto anche il caos sulla statale 16 Adriatica sulla quale, da settimane, transitano migliaia di mezzi pesanti, dopo la chiusura del viadotto del Cerrano, sulla A/14.
I 45 sforamenti registrati a Chieti scalo e i 34 a Pescara preoccupano fortemente Legambiente e il presidente Giuseppe Di Marco il quale chiede interventi risolutori insieme a Luca Costantini, presidente della neo nata Legambici Abruzzo che lega i principi della mobilità lenta alle politiche della sostenibilità ambientale.
Di Marco ha ricordato che “Ogni anno in Italia l’inquinamento atmosferico causa 60 mila morti mentre i costi sanitari oscillano tra i 47 e i 142 miliardi di euro annui. Legambiente, nel suo rapporto, ha tracciato anche il ‘bilancio’ di ’10 anni di smog’: dal 2010 al 2019 il 28% delle città monitorate ha superato ogni anno i limiti giornalieri di PM10. Torino è prima in classifica 7 volte su 10, con un totale di 1086 giorni di inquinamento in città. Mentre Frosinone è la sola altra città ad aver sforato la quota di 1000 giorni di smog. L’ inquinamento minaccia la salute dei cittadini e l’ambiente che trova nel trasporto stradale una delle principali fonti di emissioni di inquinanti atmosferici nelle aree urbane, senza dimenticare le altre sorgenti come il riscaldamento domestico, l’industria e l’agricoltura”.