Malasanità: il caso limite di un paziente in coma da un anno

L’odissea sanitaria di un uomo di 54 anni raccontata nel corso di una conferenza stampa dal Consigliere regionale, Antonio Blasioli.

Non è solo il racconto di un’odissea ma anche un caso emblematico che rispecchia le inefficienza del sistema sanitario della regione Abruzzo. La vicenda è quella di un 54enne la provincia di Pescara in coma ormai da un anno costretto a una mobilità sanitaria passiva alla ricerca di un adeguato percorso riabilitativo che le Asl regionali non sono riuscite a garantire. A denunciare quello che è stato definito “un caso di mala sanità” è Antonio Blasioli, consigliare regionale. L’esponente del PD si fa portavoce del disagio vissuto dalla famiglia dell’uomo e in particolare dalla moglie che, pur chiedendo di restare anonima, ha preso il coraggio di raccontare a tutti la sua disavventura.

“Nel giugno dell’anno scorso – spiega Blasioli – il 54enne subisce un arresto cardiaco ed entra in coma; l’uomo rimane qualche tempo alla rianimazione di Chieti, poi viene trasferito a Parma dove c’è un centro di riabilitazione in quanto in Abruzzo questa persona non riesce a trovare ospitalità.

Tante le rassicurazioni che poi ci sarebbe stato un agevole rientro in Abruzzo. Alla fine l’uomo trova ospitalità in un centro di Bolognano, ma in seguito ad alcune infezioni viene ricoverato nuovamente a Pescara e parcheggiato nel reparto infettivi che è nato nel COVID hospital di Pescara; un reparto del tutto inappropriato per eseguire l’riabilitazione tanto è vero che questa persona per cinque mesi non subisce alcun trattamento.

Le uniche sedute di riabilitazione iniziano dal 4 maggio e ieri l’ennesimo trasferimento a Pesaro.

La signora desidera restare accanto al proprio coniuge, ma non ha la possibilità di ospitarlo nella propria abitazione, dato che non può contare su familiari e rischierebbe di perdere il lavoro.

Per cui la sua richiesta – conclude Blasioli – di cui mi faccio portavoce, è quella di reperire in Abruzzo una struttura in grado di garantire un processo riabilitativo adeguato che consenta alla moglie di stare vicino al proprio marito ogni giorno e mantenere il suo lavoro”.

IL SERVIZIO DEL TG8

Paolo Durante: