Un concerto annullato, l’imbarazzo degli organizzatori e l’idea, in tempi di coronavirus, che in fondo possa essere questa la via d’uscita migliore per giustificare l’impasse.
Nulla di tutto questo, e a gridarlo forte, anche con un pizzico di stizza, Sergio Caputo, il noto cantautore romano, che lo scorso 27 febbraio avrebbe dovuto suonare nell’ambito della rassegna del kabala al Caffè Letterario di Pescara. Il forfait improvviso ha costretto gli organizzatori, in tempi estremamente limitati, a cambiare programma e grazie alla cortese disponibilità di Germano D’Aurelio, a proporre una serata alternativa con la straripante simpatia d ‘Nduccio, spiegando, soprattutto ai tanti fans abruzzesi dell’autore di tantissimi successi da “Sabato Italiano” a “Il Garibaldi innamorato”, che Caputo avrebbe declinato l’invito causa “coronavirus”. Le notizie viaggiano veloci, specie attraverso il web, e così Sergio Caputo viene a conoscenza di una realtà completamente diversa da quella che s’immaginava:
“Ho letto sui siti locali e non solo – spiega Caputo in esclusiva al Tg8 – che non sarei venuto per colpa del coronavirus e che avrei fatto saltare il concerto. Non è assolutamente vero! Ho anche inviato un video nel quale si evince con una certa oggettività che ero completamente afono, alle prese con una specie di bronchite e non mi era possibile cantare. Ho anche comunicato agli organizzatori che ero disposto a posticipare di una settimana la mia performance, ma non ho ricevuto risposta, salvo poi accorgermi che a Pescara tutti erano convinti che, venendo da Parigi, non sarei voluto venire per colpa del “Coronavirus”, assolutamente falso!”
Uno spiacevole equivoco, dunque, che si potrebbe sintetizzare citando uno dei ritornelli più geniali della musica italiana, targata Caputo “Bimba se sapessi che monotonia tutte quelle balle sulla fantasia”:
“Si magari bastasse “l’idrofobina vegetale” – sorride Caputo – scherzi a parte a me spiace tantissimo e ci tenevo a spiegare a tutti i miei fans abruzzesi che le cose sono andate in maniera completamente diversa da come vi è stato raccontato. Spero solo di tornare presto dalle vostre parti perché amo l’Abruzzo ed ogni volta che ho suonato lì, l’ultima l’estate scorsa davanti a diecimila persone, sono stato sempre benissimo.”
IL SERVIZIO DEL TG8: