Mercatino etnico a Pescara ed i retroscena del blitz. Il tutto parte da un’insistente sollecitazione del Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica, all’origine ci sarebbe una delicatissima indagine della Guardia di Finanza su infiltrazioni malavitose.
Va subito detto che i senegalesi sono vittime di un sistema costituito da una complessa filiera sulla quale la Finanza sta compiendo accertamenti da lungo tempo e che solo ora sta giungendo ad una fase cruciale, anche per questo gli inquirenti sono parchi d’informazioni. Ma il quadro, a grandi linee, é abbastanza chiaro: l’enorme mole di merce che quotidianamente viene disposta sulle bancarelle o, in vista della stagione balneare, venduta sulle spiagge ha una provenienza molto chiara, veri e propri centri di smistamento gestiti da importanti organizzazioni criminali che operano da altre regioni, ma che hanno comunque ramificazioni anche in altre località ed é proprio sui referenti abruzzesi che la Finanza sta chiudendo il cerchio. Lo sgombero ha dunque avuto una finalità ben precisa, recidere una sorta di legame allo scopo, probabilmente, di far uscire allo scoperto eventuali figure che gestiscono nell’ombra il rifornimento. Smentito, al momento, un ulteriore legame con attività di sfruttamento della prostituzione maschile, mentre sviluppi interessanti potrebbero esserci a breve.