Passa in consiglio comunale a Pescara la delibera sulla realizzazione dell’area da destinare a mercato etnico.
Il Consiglio Comunale ha approvato. questa mattina, la delibera sulla realizzazione dell’area da destinare a mercato etnico e dell’integrazione. Erano presenti 16 consiglieri e il documento è passato con 13 voti favorevoli, 2 contrari e un astenuto. Il Movimento Cinque Stelle ha ribadito il no alla delibera mentre sono decaduti gli 850 emendamenti presentati dalla minoranza di centro destra che prima di uscire dall’aula ha lasciato una diffida al sindaco, al Presidente del Consiglio e ai Consiglieri Comunali, riferita all’approvazione della delibera.
Il sindaco Marco Alessandrini ,nel suo intervento prima del voto, ha detto “Con questo voto il Consiglio oggi si è impegnato a risolvere una situazione rimasta sospesa per lungo tempo così . Situazione che quasi un anno fa, a fronte di una sinergia con le forze dell’ordine e dopo anni di inerzia, questa Amministrazione ha affrontato, facendosi carico di uno sgombero per far cessare le situazioni di illegalità che hanno portato agli arresti di ieri, tollerate, invece, da chi è stato classe dirigente e ha preferito non farsene carico per anni. Arresti che sono frutto proprio delle indagini che ci hanno spinto, allora, ad agire pur in modo doloroso nei confronti della comunità senegalese, che conosciamo da anni e che in tutti questi mesi non si è mai sottratta al dialogo per cercare una soluzione al problema e continuare a lavorare. Io sin dallo sgombro ho detto chiaramente quali erano i timori, che ciò che si era sviluppato in quelle aree era inaccettabile, anche perché coinvolgeva tutta una comunità senegalese che è stata accolta a Pescara da decenni e che qui ha vissuto e fatto studiare i suoi figli fino ad oggi.Per questo considero la diffida presentata oggi dalla minoranza di centrodestra come uno strano modo di fare lotta politica e di farsi paladini della legalità, senza aver messo in cammino nulla per assicurarla quando era necessario. La delibera votata va in tutt’altra direzione, che non è quella di riallocare un mercato dell’illegalità, ma di istituire, per la prima volta nella storia di Pescara, un mercato etnico, con merce legale, proveniente da fuori Abruzzo, con operatori sia stranieri che italiani, che abbiano le carte in regola per entrare e le attività limpide e solide per rimanere. Sarà nostra priorità e cura continuare a fare in modo che quello che si è verificato lì non si ripeta in futuro, che tutte le regole vengano rispettate, a partire da quelle che disciplinano il commercio, ma ad arrivare anche alla sicurezza sui luoghi di lavoro, all’igiene, che dobbiamo realizzare nell’area individuata, ribadendo il carattere inclusivo della nostra città, una qualità che con il voto di oggi si perpetua e va oltre il dato geografico”.
Il M5s dice ‘no’ a mettere il mercato nel terzo sottopasso della stazione ed attacca l’amministrazione di centrosinistra per aver violato gli impegni presi con la città.
In una nota delle consigliere Enrica Sabatini ed Erika Alessandrini si legge “La nostra proposta di inserire i commercianti in regola nei mercati esistenti o in mercati sperimentali aperti a tutti e che venne approvata nel 2015 anche dal consiglio comunale, è stata oggi disattesa dal centrosinistra che ha delegittimato così la decisione dell’organo di governo consiliare cittadino e con ben 18 mesi di ritardo, la Giunta Alessandrini, non solo ha violato l’impegno preso, ma ha deciso di spendere ben 250 mila euro di soldi pubblici di un ente in predissesto, per la scelta sbagliata. Il Consiglio comunale approvò, infatti, un ordine del giorno del Movimento 5 stelle in cui si impegnava ad integrare nel tessuto commerciale gli operatori che, con posizioni amministrative in regola e con titoli abilitativi necessari per l’esercizio dell’attività commerciale, avessero voluto vendere prodotti etnici nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie, dei requisiti di sicurezza degli operatori e dei fruitori ed adempiendo, inoltre, agli oneri imposti dai regolamenti comunali sul commercio. In 22 anni di amministrazioni di destra e di sinistra, c’è stato un insediamento nella nostra città rispetto al quale sono emerse decine e decine di violazioni su autorizzazioni di vendita, sui requisiti di legalità e sulle condizioni igieniche sanitarie> afferma la consigliera m5s Erika Alessandrini <a tal punto che l’amministrazione è stata costretta dal Prefetto ad effettuare lo sgombero per un’area che si è scoperto, oggi stesso, essere acclarata come un nodo strategico e sensibile di un sistema di malaffare dietro al quale gli inquirenti sospettano la presenza della camorra. Il riferimento è al blitz delle Guardia di Finanza dal nome “bazar” che ha portato alla denuncia di 41 persone e 10 arresti per reati legati alla contraffazione e le cui indagini, durate due anni, sono partite dal mercatino dei nord africani della stazione di Pescara rivelando laboratori clandestini, “distretti industriali del falso” ed un sodalizio criminale strutturato secondo un modello organizzativo “piramidale” composto da esponenti senegalesi, campani e marocchini. La scelta di spostare la medesima area mercatale destinata alla vendita di prodotti etnici a pochi passi dal luogo oggetto delle indagini, e per giunta in un sottopasso della stazione, è rischiosa prima ancora che inefficace rispetto alla necessità di sradicare un sistema di illegalità ormai cronicizzato ed evidente e rappresenta una decisione profondamente sbagliata perché non garantisce l’integrazione e la dignità degli individui ponendoli in una sede squalificante per qualsiasi operatore commerciale, perché risulta fallimentare nel rapporto costi-benefici e perché non supportata da alcuna regolamentazione di tempi e strategie di verifica e controllo su lavoro, sicurezza e legalità. Il M5s vigilerà sulle attività che verranno portate avanti dall’Amministrazione Comunale e si attiverà per ottenere le verifiche periodiche necessarie al rispetto della normativa riguardante pubblica sicurezza, ordine pubblico, condizione igienico-sanitarie, rispetto dei regolamenti comunali e della legalità”.
La Confcommercio di Pescara boccia in maniera netta la delibera del Consiglio Comunale di Pescara in merito all’istituzione del mercatino nei locali della Stazione di Pescara.
In una nota si legge che “Come sempre sostenuto dall’associazione si tratta di una scelta scellerata che prevede un impegno di spesa per la sistemazione dei locali altrettanto scellerata.In un momento in cui non si riescono a trovare soldi per le buche delle strade cittadine, in cui si chiedono soldi ai commercianti per la regolarizzazione amministrativa delle tende, non capiamo davvero la logica di una spesa così ingente per la sistemazione di un mercatino che rischia di diventare un ghetto. La Confcommercio di Pescara di concerto con la FIVA-Associazione Provinciale Ambulanti intende ribadire, come già sostenuto in passato, di essere contro ogni forma di discriminazione, ma al tempo stesso di pretendere che da tutti si osservi il rispetto delle regole. Ricordiamo che nella sola città di Pescara si tengono ben otto mercati settimanali in cui possono essere integrati gli operatori senegalesi; gli ambulanti locali offrono la più totale disponibilità per la piena integrazione all’interno delle aree mercatali istituite e riconosciute dal Comune di Pescara ma anche negli altri Comuni limitrofi. L’Associazione ritiene altresì poco gratificante il fatto che venga creato un mercatino etnico posizionato in un’area fissa e prestabilita, addirittura a spese del Comune e limitata nei contenuti e nell’estensione; una soluzione tra l’atro che accontenterebbe pochi, creando ulteriore discriminazione e ghettizzazione e in contrasto con la legge regionale.La Confcommercio di Pescara si fa portavoce della contrarietà di tutti i commercianti pescaresi e si opporrà con tutti i mezzi a tale provvedimento. Crediamo che il Comune di Pescara avrebbe potuto comunque rinviare tale decisione in un momento in cui la stampa riporta notizie allarmanti sul sequestro di merce contraffatta che arreca grave danno al comparto commerciale. Attiveremo immediatamente il nostro ufficio legale per verificare se esistono le condizioni per bloccare tale delibera”.