Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica sta ultimando la bozza del decreto che autorizzerà il progetto definitivo del metanodotto Sulmona-Foligno e darà il via alla costruzione e l’esercizio dell’opera
Lo ha annunciato oggi in una nota il viceministro all’Ambiente e Sicurezza energetica Vannia Gava sottolineando che il ministro Gilberto Pichetto firmerà il provvedimento già nei prossimi giorni dopo la deliberazione del Consiglio dei ministri dello scorso 5 ottobre. L’infrastruttura è al centro da diversi anni di polemiche in valle Peligna.
Il viceministro Gava afferma che <Si tratta di un’infrastruttura strategica per l’Italia e per l’UE ai fini della diversificazione delle fonti e delle rotte di approvvigionamento energetico che consentirà di incrementare le capacità di trasporto del gas proveniente dai punti di entrata della rete nazionale dei gasdotti ubicati nel Sud Italia, nonché di potenziare le reti locali esistenti e migliorare il livello di affidabilità della fornitura, assumendo una valenza strategica per l’intero sistema nazionale di trasporto del gas.
L’opera, inserita nei piani decennali di sviluppo delle reti di trasporto gas naturale di Snam Rete Gas 2014-2023, costituisce uno dei cinque tratti funzionalmente autonomi della cosiddetta ‘Linea Adriatica’ dei gasdotti ed è annoverata nell’elenco del “project of Common Interest” approvato dalla Commissione europea attesa la sua strategicità anche per l’area del Centro e Sud-Est Europa, poiché garantirà le forniture provenienti da TAP, EastMed e Nord Africa.
Ci rendiamo conto e rispettiamo i pareri differenti emersi in conferenza di servizi e, tuttavia, il Paese ha bisogno di crescere e svilupparsi dal punto di vista infrastrutturale, sia alla luce della crisi che stiamo vivendo sul fronte energetico, sia per consentirci finalmente di metterci al passo con i tempi attuali ed il resto d’Europa. Si tratta, è bene chiarirlo ancora una volta, di obiettivi che non confliggono in alcun modo con i principi della ecosostenibilità e della tutela ambientale . Le verifiche saranno affidate ad un ente terzo, chiamato ad assumere le soluzioni più idonee. Il Ministero vigilerà attentamente e informerà, di volta in volta, gli enti pubblici territoriali interessati, a tutela ambientale>.