Montesilvano: Nasce Osservatorio Sociale Anti Violenze su iniziativa dell’associazione “Cuore Nazionale”. Le attività saranno presentate sabato 10 settembre.
Appuntamento alle 10:30 presso l’Hotel Serena Majestic a Montesilvano, per la presentazione dell’Osservatorio Sociale Regionale sulla “Violenza e Condotte Vessatorie”. Un’idea lanciata dall’associazione Cuore Nazionale Abruzzo, a margine di un convegno sullo Stalking dello scorso 1° luglio, e che ora é divenuta realtà. Secondo i dati recentemente pubblicati dall’ISTAT sono oltre sette milioni in Italia le vittime di violenza fisica e/o psichica, in gran parte donne. In particolare, tra tutte le forme di violenza lo stalking rappresenta una vera emergenza nazionale per la variabilità degli elementi in gioco e per le gravi ricadute psico-fisiche ed esistenziali che la vittima presenta a seguito di comportamenti abietti e riprovevoli: stress, umiliazione, perdita di autostima, depressione. Dal primo gennaio 2016 al 29 giugno 2016, le vittime di stalking sono state 441; sono numeri che fanno impressione, soprattutto perché non tengono conto del non denunciato. Inoltre, i mutamenti avvenuti nel mondo del lavoro (incertezza sul futuro, precarietà, flessibilità, clima di competitività estrema, paura di perdere il lavoro, conflitti e conseguente emarginazione professionale) sono all’origine dello stato di disagio per molte persone, che talvolta evolve in vere e proprie patologie. Si tratta di un fenomeno poliedrico e intangibile, qual è appunto il mobbing, le cui dinamiche comportamentali non sono facilmente classificabili. Ansia, instabilità emotiva, depressione, rabbia, stress, mancanza di autostima e senso di fallimento personale generano tensione e aumento di conflitti relazionali che, se mal gestiti, facilitano la comparsa di malesseri fisici e psichici. Infine, l’affermarsi di una società avaloriale in cui nessuno è responsabile delle proprie azioni e dove il concetto stesso di responsabilità è stato svuotato volutamente e sistematicamente del suo significato più vero promuove forme di aggressività spietate e prive di inibizioni che stanno all’origine di tante violenze, fisiche e morali. L’eccessivo egocentrismo sempre più presente nelle nuove generazioni internautiche, il propagarsi di un permissivismo basato sulla ricerca a ogni costo della soddisfazione individuale e la perdita costante delle regole sociali di base provocano disorientamento e incertezza nello sviluppo armonico di relazioni sane e mature. La complessità del compito formativo ed educativo cui sono chiamati genitori e docenti per una vera crescita morale, affettiva, sociale e relazionale degli adulti del futuro richiede nuove modalità comunicative basate sul dialogo e l’ascolto partecipato. La difficoltà a dedicare “tempo e spazio” alle problematiche adolescenziali, per un ascolto più mirato e autentico dei loro vissuti e delle loro emozioni, ha comportato nei giovani una generalizzata sfiducia nei confronti degli stessi insegnanti e genitori che sempre più appaiono ai loro occhi privi di autorevolezza e credibilità. Non a caso è in continua e preoccupante espansione, soprattutto negli ultimi anni, il fenomeno del bullismo e del cyber bullismo. E’ una vera emergenza sociale che richiede azioni concrete nel segno di un nuovo risorgimento, morale e culturale, capace di generare un cambiamento profondo e radicale, fondato sulla reciprocità e sul rispetto della dignità della persona.
Partendo da queste riflessioni emerse da una serie di studi e ricerche (1) che descrivono il fenomeno della violenza, le possibili cause, le variabili interagenti e le azioni utili per prevenire e combattere tutte le forme di discriminazione e di atti persecutori, è nata l’idea di istituire nell’ambito della Regione Abruzzo l’Osservatorio Sociale Regionale, un Centro di Ricerca la cui mission è garantire la realizzazione di un sistema di osservazione, monitoraggio, analisi dei fenomeni di violenza psicologica, fisica, sessuale, economica e qualsiasi altra forma di coazione riconducibile o collegabile al fenomeno degli abusi.L’attività dell’Osservatorio sarà gestita da professionalità diverse secondo modalità operative efficaci ed efficienti di coordinamento e di condivisione di risorse umane e strumentali. In merito il Centro prevede la disponibilità di operatori specializzati: Assistenti sociali, Criminologi, Avvocati Giuslavoristi e Penalisti, Medici del lavoro, Medici legali, Psichiatri, Psicoterapeuti e Psicologi, Ricercatori e Sociologi.