Il tribunale di Pescara ha disposto l’obbligo di dimora nel comune di Montesilvano, con il vincolo di restare nella propria abitazione dalle 22 alle 7 del mattino, per il transsessuale arrestato ieri, 25 ottobre, dai carabinieri.
La decisione è stata assunta, questa mattina, dal tribunale monocratico di Pescara, presieduto dal giudice Laura D’Arcangelo, nel procedimento per direttissima a carico di un transessuale colombiano di 30 anni, noto pregiudicato, arrestato con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere le persone.
I fatti sono avvenuti la scorsa notte, intorno alle 2.15, quando alla centrale operativa dei carabinieri è arrivata la telefonata di una persona, con accento straniero, che ha segnalato una rapina in via Torrente Piomba, all’angolo con via Aldo Moro a Montesilvano. I militari, giunti sul posto, hanno notato un gruppo di transessuali che stava litigando tra loro e il trans colombiano con un bastone tra le mani.
Quando si è avvicinato alla pattuglia invocando aiuto i carabinieri hanno notato che stava nascondendo un coltello, con la mano sinistra, all’interno dei pantaloni. Lo hanno invitato a consegnare l’arma ma il transessuale ha prima negato e poi l’ha sfilato l’arma ed ha tentato di fuggire a piedi nella pineta. Quando è stato raggiunto dai militari ha cercato di allontanarli brandendo il coltello ma loro, servendosi dello spray al peperoncino, sono riusciti a immobilizzarlo e ad arrestarlo Il processo è stato fissato per il prossimo 13 novembre.